Sono stati convalidati dai Gip di Palermo e Termini Imerese 47 dei 48 fermi eseguiti tre giorni fa nell’ambito dell’inchiesta ‘Cupola 2.0’ della Dda, che ha svelato il tentativo di ricostituzione della commissione provinciale di Cosa nostra.
Tra i provvedimenti convalidati anche quello del boss Settimo Mineo, capomafia del clan di Pagliarelli, ritenuto il nuovo capo della Cupola palermitana. L’unica scarcerata, per mancanza di gravi indizi di colpevolezza, è Rosalba Crinò, sola donna fermata nell’operazione.
Difesa dall’avvocato Giuseppe Minà, era ritenuta la “cassiera” della “famiglia” mafiosa di Misilmeri.
Dopo l’interrogatorio il giudice ne ha disposto la liberazione non convalidando il fermo.
“Nel corso di un drammatico interrogatorio – dice l’avvocato Minà – la donna ha chiarito la sua posizione. Ha detto di non conoscere gli amici del padre e che i soldi portati nel negozio di alimentari erano debiti contratti dai clienti. Ha negato anche di conoscere alcuni uomini come Sucato che ha visto solo una volta quando ha portato in negozio un’assicurazione fatta dal padre”
Crinò è comparsa davanti al gip di Termini Imerese, come gli altri fermati appartenenti al clan di Belmonte e Misilmeri. Durante il blitz, eseguito dai carabinieri, sono stati fermati boss, gregari ed estorsori dei mandamenti di Pagliarelli, Porta Nuova, Villabate, Bagheria e Belmonte Mezzagno-Misilmeri.
Accertate 28 estorsioni, traffici di droga e l’interesse dei clan per le scommesse online