- Operazione antidroga a Palermo blocca la piazza di spaccio dello Sperone
- Bettola usata come centrale dello spaccio, la sostanza stupefacente anche nella cappella del santo
- I nomi dei 12 arrestati nell’operazione Transit
La Polizia di Stato di Palermo ha eseguito 12 misure cautelari, bloccando lo spaccio di droga nel rione palermitano dello Sperone. Il provvedimento è stato emesso in seguito alle indagini condotte dal Commissariato e ha previsto per i soggetti indagati la misura della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari.
I nomi degli arrestati
In carcere vanno Giorgio Leto, 29 anni, Giorgio Leto, di 27 anni; Franco Pantaleo, 59 anni, Giorgio Modica, 27 anni, Benedetto Giuliano, 22 anni, Stefano Bologna, 59 anni, Rosario Vitrano, 46 anni e Gaetano Camarda, 33 anni. Ai domiciliari invece Maurizio Ribuffo, 50 anni, Rosario Agnello, 29 anni e Michele Bravo, 28 anni, Antonino Leto, 27 anni. Sono accusati di far parte di un’associazione che, tra i mesi di ottobre e novembre del 2019, sarebbe stata impegnata in una grossa attività di spaccio, in prevalenza hashish e marijuana ma anche crack, nella zona di via De Felice Giuffrida, nota piazza di spaccio del rione Sperone.
Il centro dello spaccio in locale
È emerso che gli indagati avrebbero agito davanti a un box abusivo utilizzato come bettola di rivendita di bevande alcoliche. Quasi tutti gli indagati si presume fossero pusher, essendo stati individuati dalle indagini come presunti responsabili di numerosi episodi di cessioni di stupefacenti, mentre alcuni di loro tra i quali il gestore del locale abusivo, avrebbero svolto i ruoli di custodi delle sostanze stupefacenti destinate alla vendita.
L’episodio che ha fatto scattare le indagini
Le indagini hanno avuto origine da un episodio in cui sono stati fermati e controllati quattro giovani residenti in un comune della Provincia palermitana, giunti nel capoluogo per acquistare stupefacenti, mentre percorrevano le vie del quartiere Sperone a bordo di autovettura, venendo trovati in possesso di mezzo panetto di sostanza stupefacente del tipo hashish del peso di 40 grammi. Le successive indagini hanno consentito d’individuare un gruppo di sospetti che ogni giorno stazionavano sin via Giuseppe De Felice Giuffrida, i quali venivano avvicinati con frequenza da numerosi soggetti non del luogo. In quelle fasi uno dei soggetti veniva è stato come colui che avrebbe venduto la sostanza stupefacente ai quattro giovani. È iniziato così uno specifico servizio di videosorveglianza, durato poco più di un mese, il quale ha consentito di riscontrare almeno 440 cessioni di sostanze stupefacenti, a fronte di circa cinquanta cessioni quotidiane.
La lucrosa attività di spaccio
Gli investigatori hanno documentato una fiorente presunta attività di spaccio che avveniva a tutte le ore del giorno. Oltre 5000le cessioni di droga ipotizzate dall’inizio delle indagini, per un giro d’affari che si aggira sui 50.000 euro circa. Due i metodi utilizzati dagli indagati per la vendita della droga. Il primo consisteva nello stabilire il contatto con gli acquirenti nell’immediate vicinanze della bettola spostandosi successivamente all’interno delle rientranze dei palazzi circostanti presenti nel passaggio De Felice Giuffrida, uscendo dai luoghi in maniera separata, ma comunque a distanza di pochi secondi. Il secondo invece consisteva nel fare avvicinare le auto degli acquirenti, a una cappella votiva, da cui veniva prelevato la sostanza stupefacente nascosta per poi concretizzare lo scambio.
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