“Primo morto nel settore delle costruzioni a Palermo. La preoccupazione era già alta, con il bollettino drammatico di fine 2021. Auspicavamo che il nuovo anno iniziasse con un piede diverso. Ma alla data del 18 gennaio registriamo già la prima vittima sul lavoro”. A dichiararlo sono il segretario generale della Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo e il responsabile della Camera del Lavoro di Misilmeri, Marcello Fascella, a proposito dell’ultima tragedia sul lavoro di ieri nel cantiere di una casa in costruzione nel territorio di Termini Imerese, dove un operaio è morto folgorato per un incidente durante le manovre.
La Fillea e la Camera del Lavoro di Misilmeri esprimono solidarietà alla famiglia del lavoratore, Francesco Corso, 57 anni, operaio edile di Misilmeri, operatore delle pompe di calcestruzzo e autista betonpompa, dipendente di una ditta locale fornitrice di calcestruzzo.
“Era un operaio di provata esperienza nel settore edile, che negli anni ha operato con diverse realtà, come si evince dai tabulati anagrafici della Cassa edile – aggiunge Ceraulo – Negli ultimi anni non risulta applicato nei suoi confronti il contratto dell’edilizia. Evidentemente, era inquadrato con un’altra tipologia contrattuale, quale lapideo o trasporti e logistica, contratti meno vincolanti rispetto al contratto dell’edilizia. Senza il contratto dell’edilizia, la ditta non è più obbligata a versamenti e accantonamenti per il rilascio del Durc”.
“Come sindacato, continuiamo a esercitare la nostra azione di vigilanza e di denuncia e a chiedere di intensificare le ispezioni, che procedono a rilento a causa del numero basso di ispettori – aggiunge il segretario Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – Il rischio, in questi mesi di campagna elettorale, è di lasciare il territorio scoperto sul piano dei controlli. In Prefettura è stato costituito il tavolo su ‘sicurezza e legalità’, che oggi rappresenta l’unico punto di riferimento efficace per denunciare le scarse condizioni di sicurezza nei cantieri e avere risposte”.
La Fillea lancia l’appello ai sindaci e alle amministrazioni della provincia, per tenere accesi i riflettori sull’edilizia privata. “Col boom di cantieri privati in corso, le lacune sul tema della sicurezza sono ancora più evidenti – aggiunge Ceraulo – Quando i comuni rilasciano le attestazioni edilizie, dovrebbero monitorare e verificare successivamente l’avvio dei cantieri e determinare dei report sul rispetto della sicurezza. I comuni potrebbero verificare, attraverso le polizie municipali, che tutto proceda secondo le norme. Già da un primo screening è possibile individuare i cantieri a rischio. Invece, così, nella giungla più totale, sfugge qualsiasi anomalia.
Nel settore edile, la morte per folgorazione è purtroppo frequente. Durante la conduzione dei mezzi per il movimento terra, i macchinari possono toccare per sbaglio con il braccio della pompa o della gru il filo dell’alta tensione. Nell’organizzazione di un cantiere per questa è prevista la figura di preposto che controlla le manovre”.