E’ stata eseguita nel reparto di medicina legale del Policlinico l’autopsia sul corpo di Angelo Salamone, 61 anni, l’operaio della Doro Maris morto mercoledì scorso ai Cantieri Navali di Palermo travolto da una serbatoio di ferro molto pesante che stava dissaldando insieme ad un collega.
L’esame è stato eseguito di medici Giuseppe Davide Albano e da Giovanni Cannella. Ha preso parte anche il consulente medico nominato dalla famiglia, Paolo Procaccianti. L’operaio ha subito un forte trauma da schiacciamento del torace. Una volta arrivato in ospedale è morto per arrestato cardiaco.
Sono stati prelevati tessuti e campioni per gli esami tossicologici. I medici avranno 70 giorni per depositare la perizia.
Per la morte dell’operaio sono stati iscritti nel registro degli indagati sono i responsabili dello stabilimento di Palermo di Fincantieri, il responsabile del servizio di prevenzione dell’azienda e il responsabile dell’azienda in cui lavorava Salamone.
C’è anche l’operaio con cui lavorava il dipendente morto. La famiglia assistita dall’avvocato Ida Giganti chiede che si faccia luce su quanto avvenuto all’interno del cantiere. Non sono state chiamate immediatamente le forze dell’ordine che sono arrivate solo in ospedale.
Anche la scena dove è avvenuto l’incidente era stata modificata. C’è un buco su cui gli agenti del commissariato Libertà stanno indagando per cercare di fare luce su quanto successo.
Dopo l’autopsia la salma è stata restituita alla famiglia. I familiari, la moglie e i tre figli potranno celebrare il funerale. La battaglia legale è solo all’inizio.
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