Dopo i soccorsi operati nelle scorse ore (150 persone in poco meno di 48 ore) il veliero Astral della Ong Open Arms, salpato dal porto di Marsala lo scorso martedì per la missione 112, dal pomeriggio di ieri a questa domenica mattina ha operato altri tre soccorsi di imbarcazioni in difficoltà, mettendo in sicurezza 263 persone.
“La situazione nel Mediterraneo Centrale è molto complessa” – denunciano dalla Ong Open Arms – “Continuiamo a registrare l’arrivo di barche di ferro e numerosi minori. Nonostante gli accordi con paesi come Libia e Tunisia, la presenza delle persone in mare non cambia ma esaspera le condizioni di partenza”
Nel pomeriggio e nella sera di sabato 21 settembre, Astral ha prestato soccorso prima a un’imbarcazione di metallo proveniente dalla Tunisia con a bordo 47 persone tra cui una donna e un bambino. Subito dopo il veliero della ONG Open Arms ha soccorso 43 persone partite 24 ore prima sempre dalla Tunisia.
Come per le operazioni dei giorni precedenti, Astral ha prestato i primi soccorsi, attendendo l’intervento della Guardia Costiera italiana che ha poi preso in carico le persone soccorse.
Nelle prime ore di questa domenica, Astral è andata in soccorso a 28 persone provenienti da Pakistan, Siria, Egitto e Palestina, salpate dalla Tunisia e rimaste in acqua per oltre 30 ore. In accordo con le autorità italiane, i 27, tutti uomini, sono saliti a bordo del veliero che li ha condotti nel porto di Lampedusa dove sono appena sbarcati.
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