Stamattina, a Palermo, la fase preliminare del processo che vede accusato Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno nel primo Governo Conte. I reati contestati: sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per il caso che coinvolse la nave Open Arms nell’agosto del 2019.
L’udienza, presieduta dal gup Lorenzo Iannelli, si è svolta nell’aula bunker del carcere Ucciardone. Il fatto: dopo avere soccorso 163 persone durante tre diverse operazioni di salvataggio, la nave Open Arms rimase 21 giorni in mare prima di raggiungere una zona sicura di fronte all’isola di Lampedusa.
Il leader della Lega si è presentato per rilasciare dichiarazioni spontanee durante il dibattimento, anticipando la sua decisione su Twitter: «Buongiorno e buon sabato da Palermo, Amici. Pronto all’udienza in tribunale come ‘sequestratore di persona’: ieri, oggi e domani sempre a difesa dell’Italia. Grazie di esserci, non si molla mai».
Si è appreso, poi, che i comuni di Palermo e Barcellona hanno chiesto al GUP di Palermo, Lorenzo Jannelli, che ha accettato, di costituirsi parte civile nell’ambito dell’udienza preliminare. Anche Emergency, come si è appreso, ha chiesto la costituzione di una parte civile. Ammessi anche due naufraghi. Salgono così a 23 le parti civili nel procedimento.
La critica della Lega sulla decisione del Comune del capoluogo siciliano: «Il Comune di Palermo ha chiesto di costituirsi parte civile nel processo Open Arms che vede imputato l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Lo stesso Comune non aveva avanzato la stessa richiesta nel processo Cupola 2.0 che a fine 2000 si concluse con 46 condanne a boss e gregari di Cosa Nostra, riconoscendo risarcimenti alle parti civili. Si erano costituiti parte civile i Comuni di Villabate, Ficarazzi e Misilmeri. Non Palermo».
Si è appreso che, nel corso dell’udienza preliminare, la Procura di Palermo ha chiesto al Gup di produrre la decisione del comitato dell’ONU dei diritti umani del 29 gennaio 2021 con cui l’Italia è stata condannata per «non avere agito tempestivamente in relazione ad un evento sar verificatosi al di fuori delle acque territoriali italiane».
La Procura, poi, si è opposta all’acquisizione agli atti di tutti i documenti depositati il 16 marzo dalla difesa, tranne le deposizioni rese a Catania dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, dall’ex premier Giuseppe Conte e dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel procedimento in cui il leader della Lega risponde di sequestro di persona per aver negato illegittimamente lo sbarco ai migranti soccorsi dalla nave militare italiana Gregoretti. La Procura ha ritenuto che, malgrado nel corso delle deposizioni si sia introdotto l’argomento del procedimento in corso a Palermo, queste abbiano rilevanza a favore della tesi accusatoria. Il GUP è in camera di consiglio per decidere sulle acquisizioni documentali.
Salvini, durante le sue dichiarazioni spontanee: «Il mio mandato è stato caratterizzato da risultati in termini di vite umane salvate e di diminuzione del numero di sbarchi».
Salvini ha aggiunto: «Sui miei provvedimenti non c’era solo la mia firma ma anche quella di altri ministri come quello dei Trasporti. L’azione del governo era finalizzata a ridurre il traffico esseri umani». E ancora: «Anche la Ministra Lamorgese ha adottato le stesse modalità operative che adottavo io», sottolineando che «la nave Open Arms prese migranti in altre zone sar non italiane», citando il diario di bordo.
Il leghista ha aggiunto: «Il comandante della Open Arms rifiutò di trasbordare 39 migranti, in area Sar maltese, su una nave de La Valletta. Giorni dopo, il 18 agosto 2019, le autorità spagnole assegnarono a Open Arms un porto di sbarco ad Algeciras. Il comandante rifiutò questa soluzione. La Spagna diede allora disponibilità presso il porto spagnolo più vicino (Palma di Maiorca) e l’Italia si offrì di scortare la Open Arms con una propria nave, dove trasbordare i migranti ancora a bordo. Anche la Spagna comunicò l’invio di una propria nave a supporto. Il comandante rifiutò anche questa soluzione».
«L’Italia – ha aggiunto l’ex vicepremier – non si è mai sottratta, né in questo caso né in nessun altro, al dovere di prestare tutta l’assistenza che era necessaria alle persone che ne avevano bisogno. Ogni volta che c’è stata la segnalazione di una necessità sanitaria, l’Italia ha fatto tutto ciò che era necessario per garantire cure e assistenza».
Infine, Salvini ha detto: «Il paradosso è che colui il quale con ‘pervicace e ostinata determinazione’ ha tentato di ‘determinare una forzata responsabilità dello stato italiano’ per eventi non di sua competenza attraverso un vero e proprio ‘atto di forza’ indossi oggi le vesti di vittima. Mentre per chi per dovere costituzionale aveva l’obbligo di tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza della nazione è chiamato a risponderne sul banco degli imputati».