Palermo in controtendenza rispetto al resto del Paese. In Italia infatti una legge dello Stato, il testo unico sull’edilizia, prevede l’esenzione totale da costi di costruzione e oneri di urbanizzazione per attività industriali e artigiane. Ma a Palermo no, anzi.
Su un unico fronte di protesta si schierano Confindustria, Casartigiani, CNA e Confartigianato.
I rappresentanti delle quattro associazioni di categoria, Alessandro Albanese (Confindustria), Maurizio Pucceri (Casartigiani), Sebastiano Canzoneri(CNA), e Nunzio Reina (Confartigianato), denunciano che alle già proibitive condizioni di contesto (la carenza cronica di infrastrutture, la condizione di insularità, la lentezza e la farraginosità della macchina burocratica) si aggiunge la scellerata scelta del consiglio comunale che deliberatamente si rifiuta di recepire la norma nazionale.
Eppure la stragrande maggioranza dei consigli comunali si sta adeguando e ha già introdotto l’esenzione, o sta per farlo. Del resto il provvedimento nasce dall’opportunità di dar fiato all’economia locale, incentivare un’impresa industriale e/o artigianale già soffocata da una pressione fiscale insostenibile.
In queste condizioni è impossibile fare impresa. L’attrazione dei capitali stranieri è un’utopia. E l’iniziativa privata è uccisa prima ancora di nascere.
Tra l’altro proprio in questi giorni all’Assemblea Regionale Siciliana è in corso la presentazione di un disegno di legge di recepimento del testo unico sull’edilizia.
“Ci saremmo aspettati – concludono i rappresentanti – da parte dell’amministrazione comunale una proposta di regolamento che andasse incontro alle categorie produttive della città”.
Pertanto Confindustria Palermo, Confartigianato, Casartigiani, e Cna lanciano un appello all’Ars perché si recepisca in toto il testo unico sull’edilizia. Un intervento normativo sarebbe decisivo per ridare fiato al mondo dell’impresa.
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