Caterina Patti (già facente funzioni e oggi vincitrice di concorso) guiderà l’unità operativa complessa di Oncoematologia dell’Ospedale Cervello (Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti Villa Sofia- Cervello”) di Palermo, per i prossimi cinque anni.
Centro di riferimento per la cura delle leucemie e dei linfomi
L’UOC di Oncoematologia è Centro di Riferimento Regionale per la Prevenzione, la Diagnosi e la Cura delle Leucemie e dei Linfomi per il Trapianto di Midollo Osseo. Patti vanta un background di formazione, ricerca e professionale di lungo corso in Italia e all’Estero.
“Una professionista di elevata caratura”
“Una professionista – commenta Walter Messina, direttore generale degli “Ospedali Riuniti Villa Sofia- Cervello” – di elevata caratura, che qualifica fortemente la nostra azienda. Grazie al suo contributo, in qualità anche di Top arruoler, in numerosi trials clinici internazionali, e alla sua interazione con i principali centri Ematologici Nazionali ed Internazionali, l’Oncoematologia del Cervello è centro italiano presente negli studi pubblicati su riviste ad elevato IF”.
Chi è Caterina Patti
Patti laureatasi presso l’Università degli Studi di Palermo, si è specializzata in Ematologia Generale (Clinica e di Laboratorio) presso l’Università di Catania; in Oncologia presso l’Università di Bari. Ha maturato una significativa esperienza di perfezionamento clinico presso l’Unità di Trapianto di Midollo e centro oncoematologico di uno dei più autorevoli istituti del settore: il “Dana- Farber Cancer Center, Harvad Medical School” di Boston. Alle spalle ha una solida esperienza professionale presso diverse strutture oncologiche italiane: dall’Istituto Tumori di Milano compresi i laboratori di cinetica cellulare annessi, alla Divisione di Oncologia Medica di Bari a quella dell’Ospedale San Giovanni Battista di Torino e ancora al Centro trapianti di Midollo osseo e laboratori di criopreservazione e colture cellulari annessi presso la Clinica Medica generale dell’Università di Torino. Ambiti questi ultimi nei quali ha dedicato il suo impegno clinico prevalentemente ai pazienti affetti da tumori mammari, gastroenterici e malattie linfoproliferative, mentre la sua attività in laboratorio è stata declinata all’apprendimento di metodiche di criopreservazione, di coltura delle cellule mielopoietiche e tecniche di cinetica cellulare dei tumori umani solidi e sistemici. Vanta un importante apprendistato clinico oncologico e in laboratorio di tecniche di cinetica cellulare dei tumori umani solidi e sistemici anche presso l‘Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, Ospedale Oncologico di Bari e presso il Dipartimento di Oncologia Medica di Ravenna, EBMT solid tumors working, in particolare sul fronte delle metodiche di chemioterapia ad alte dosi nei tumori solidi, nonché presso la Divisione di Oncologia Medica e laboratorio di Oncologia di Pavia.
L’attività da ricercatrice
Nella sua formazione non manca l’attenzione al versante manageriale sanitario sul fronte dell’innovazione gestionale e sperimentazione di modelli organizzativi e gestionali, consolidata presso la SDA Bocconi Milano. Patti è anche ricercatore di ampio respiro: è autore, infatti, di numerose pubblicazioni in riviste scientifiche nazionali ed internazionali indexate su Scopus. E’ stata responsabile, come principale investigator, di più di 112 studi clinici nazionali ed internazionali di fase II e III inerenti, prevalentemente, le Terapie Innovative nelle malattie linfoproliferative, oltre ad essere responsabile scientifico di diversi progetti.
Gli studi effettuati
Ha all’attivo una cospicua attività in ambito congressuale, in qualità di relatore, documentata da 187 abstracts ed ha organizzato sei Congressi Internazionali su “Innovative Therapies for Lymphoid Malignancies”. Altresì, dal 2002 la sua attività di ricerca abbraccia un vasto ventaglio di temi: dagli studi epidemiologici dei linfomi diagnosticati a Palermo, all’Attività proliferativa dei tumori solidi e sistemici, alla Diagnosi e terapia del carcinoma della mammella; all’Efficacia della chemioterapia, con o senza autotrapianto di midollo osseo, nell’eradicazione della popolazione neoplastica residua in pazienti con leucemia in recidiva; alla Valutazione della tossicità e dell’efficacia terapeutica dei protocolli chemioterapici in uso per il trattamento dei Linfomi di Hodgkin, Non Hodgkin, Leucemia linfatica cronica e Mieloma Multiplo; all’Autotrapianto con cellule staminali del sangue periferico nei linfomi maligni e nei tumori solidi; alle Terapie innovative nelle malattie linfoproliferative.
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