Si è costituito l’assassino di Giuseppe Incontrera, ucciso in strada nel quartiere Zisa la scorsa settimana. L’uomo avrebbe deciso di consegnarsi dopo aver appreso che ci sarebbe un video che lo ha immortalato durante l’omicidio.
Salvatore Fernandez, 49 anni, residente in via dei Cipressi, si è costituto alla stazione carabinieri Falde.
Dieci anni fa era stato coinvolto in un’operazione antidroga alla Zisa Horus. La procura ha emesso un provvedimento di fermo con l’accusa di omicidio.
La ricostruzione dell’omicidio
La vittima è stata raggiunta da tre colpi di pistola sparati in tre momenti diversi mentre tentava di fuggire dal suo killer.
Secondo quanto emergerebbe dal video, l’assassino di Incontrera avrebbe sparato a volto scoperto non temendo di essere identificato. Un fatto che sosterrebbe l’ipotesi dell’omicidio d’impeto e non quella di un agguato studiato. Il killer era in sella ad uno scooter senza targa ed ha inseguito la vittima che era in sella a una bici. Sarebbe partito il primo colpo che avrebbe ferito Incontrera. Poi il secondo colpo che ha fatto terminare la corsa della vittima. Anche l’aggressore sarebbe finito a terra mentre Incontrera cadeva. Poi la fuga e il terzo colpo per uccidere definitivamente il 45enne ormai sull’asfalto. La corsa in ospedale non è servita.
Droga e mafia le piste seguite
Sarebbe questa la ricostruzione dell’omicidio che potrebbe riguardare la droga ma anche la mafia. Sono queste le piste seguite per spiegare il delitto di via Imperatrice Costanza: l’uomo è morto mentre alcune decine di persone tra familiari e parenti si aggiravano minacciose davanti al pronto soccorso del Civico.
Precedenti per droga e rapine lontani nel tempo
La vittima era stata arrestata più volte per spaccio di hashish, cocaina ed eroina, per violazione della sorveglianza speciale, ma anche per rapine. Avrebbe fatto parte di una banda specializzata in colpi a istituti di credito del Nord Italia nei primi anni 2000. Armati di tagliabalsa i rapinatori entravano con uno stratagemma in banca e chiudevano impiegati e clienti nel bagno per fuggire coi soldi. Ma questi reati sono lontani nel tempo. Più di recente, invece, il suo nome viene fatto da un pentito nei verbali che hanno portato all’operazione sui ‘compro oro’, utilizzati da Cosa Nostra per riciclare denaro o vittima di continue rapine quando ‘non allineati’.
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