Palermo

Due fermi per l’omicidio allo Sperone, padre e figlio coinvolti ma altri potrebbero aver sparato

Ci sono due fermi per l’omicidio di Giancarlo Romano, avvenuto ieri sera a Palermo, nel quartiere dello Sperone.  Dalle indagini avvenute nella notte, sembrerebbe che a sparare per primi sarebbero stati due uomini, padre e figlio, che abitano nello stesso stabile delle vittime. da li tutto sarebbe iniziato per concludersi in via XXVII maggio, dove è avvenuto il delitto. Sotto casa dei due Giancarlo Romano (nella foto) e il suo amico Alessio Caruso, rimasto ferito, li avrebbero attesi. Lì sarebbe  iniziato e poi proseguito l’inseguimento con pistole alla mano, fino ai colpi mortali.

La sparatoria

La sparatoria, secondo quanto ricostruito, sarebbe iniziata in corso dei Mille, per poi “spostarsi” fino al luogo dove è stato ritrovato il corpo. A quanto pare, però, altri soggetti sarebbero stati presenti alla scena. Non è ancora chiaro, se a ferire Alessio Caruso e ad uccidere Giancarlo Romano siano stati  effettivamente padre e figlio fermati, ma altri potrebbero essere coinvolti nel delitto. La polizia scientifica ha trovato sul luogo dell’omicidio sei bossoli, quattro di uno stesso calibro e due di un altro. A sparare, dunque, sarebbero state due pistole diverse.

Gli agenti delle volanti, nella notte, hanno perquisito anche le abitazioni di padre e figlio, il primo sarebbe stato trovato a casa con una ferita da arma da fuoco alla gamba. I due sarebbero al momento in stato di fermo ma si cercano altri complici

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La prima ricostruzione

A sparare sarebbero state almeno due pistole. Sul luogo c’erano bossoli di due calibri diversi come avrebbe accertato la scientifica al termine di un lungo sopralluogo.

Sono state eseguite perquisizioni nella notte e uno dei due fermati sarebbe stato trovato a casa con una ferita da arma da fuoco alla gamba elemento che aggiunge domande ed elementi alla ricostruzione di tutte le fasi della sparatoria che è ancora in corso.

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Ci sarebbe stata una lite probabilmente legata alla spartizione dei proventi delle scommesse clandestine che poi sarebbe degenerata in una resa dei conti a colpi di pistola.

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