E’ stata celebrata l’udienza preliminare davanti al gup Andrea Innocenti per l’omicidio di Giancarlo Romano, e per il tentato omicidio di Alessio Salvo Caruso.
Il delitto è stato commesso lo scorso anno il 26 febbraio in via XXVII Maggio allo Sperone. Gli indagati per il delitto secondo le indagini coordinate dalla procura sono Camillo Mira e il figlio Antonio che avrebbero preso parte alla spedizione punitiva contro Romano e Caruso. Padre e figlio, difesi dall’avvocato Antonio Turrisi, avrebbero risposto all’aggressione compiuta da Romano nei confronti di Pietro Mira, altro figlio di Camillo.
I due indagati si erano diretti alla tabaccheria in corso dei Mille e avrebbero esploso dei colpi di pistola contro Romano ma ferirono per sbaglio un cliente. Dopo pochi minuti Romano e Caruso scampati alla sparatoria avrebbero cercato i Mira per compiere la vendetta. Nel corso della sparatoria a restare uccise fu Romano che morì poco dopo in ospedale.
Anche Caruso rimase ferito. Mira ha sempre ribadito che si è difeso. La procura contesta ai Mira anche il metodo mafioso e l’aggravante della premeditazione. Adesso i familiari di Giancarlo Romano si sono costituiti nel corso dell’udienza parte civile assistiti dagli avvocato Paolo Grillo e Debora Speciale.
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