I carabinieri sono a caccia dell’assassino che ieri mattina ha sparato contro Salvatore Di Salvo di 69 anni pensionato freddato con un colpo di fucile nelle campagne di contrada Cambuca in territorio di Partinico (Palermo).
Il colpo di fucile ha investito Di Salvo al torace e all’addome non lasciandogli scampo.
I pallini hanno raggiunto anche il finestrino della vettura e la portiera del lato guida. L’uomo è stato ritrovato poco fuori l’auto dal figlio che lo stava seguendo a bordo di un trattore per eseguire alcuni lavori in un terreno.
I carabinieri che conducono le indagini, coordinate dalla procura, hanno sentito parenti e amici per provare s ricostruire gli ultimi giorni della vittima, se avesse ricevuto minacce o dissidi. Si cerca ancora il movente del delitto che rappresenta al momento un vero giallo. I pm hanno disposto l’autopsia, che verrà eseguita nei prossimi giorni, da cui potrebbero emergere altre indizi come, ad esempio, il calibro dei proiettili. Di Salvo aveva piccoli precedenti legati a piccoli furti – storie del passato – e non risulterebbero collegamenti con la criminalità organizzata. Era fratello di uno degli indagati nella strage sul lavoro avvenuta a Casteldaccia il 6 maggio scorso, in cui morirono 5 operai. Ma anche questo nulla avrebbe a che fare con l’omicidio.
Mistero sulla morte di Salvatore Di Salvo, 69 anni, originario di Borgetto, trovato senza vita nelle campagne di contrada Cambuca, frazione di Grisì, nel territorio tra Monreale e Partinico. L’uomo, in pensione dopo anni di lavoro come autista presso l’Eco Burgus di Carini, azienda di raccolta e smaltimento rifiuti, si dedicava all’agricoltura, curando terreni di sua proprietà e di altri. La scoperta del corpo è avvenuta ieri mattina. Di Salvo era uscito di casa all’alba per recarsi nei suoi campi a bordo del suo fuoristrada Mitsubishi. Il figlio, che lo avrebbe dovuto raggiungere poco dopo con un trattore, non trovandolo, ha iniziato a cercarlo, scoprendo il corpo senza vita del padre riverso a terra accanto al veicolo, nascosto dalla vegetazione.
Il giovane, sconvolto dal ritrovamento, ha immediatamente allertato il 112. I Carabinieri, giunti sul posto, hanno avviato le indagini, coordinate dalla Procura di Palermo, con il supporto dei colleghi della stazione di Partinico. La scena del crimine, un’area isolata e difficilmente raggiungibile se non attraverso una trazzera sterrata che si dirama dalla strada provinciale 30 tra Partinico e Monreale, è stata isolata per i rilievi del caso. Sul corpo di Di Salvo sono stati riscontrati evidenti segni di colpi di arma da fuoco, presumibilmente un fucile, al petto e all’addome. L’autopsia, disposta dalla Procura e che sarà eseguita presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Palermo, fornirà maggiori dettagli sulle cause del decesso.
Gli inquirenti stanno indagando per ricostruire la dinamica dell’omicidio e individuare il movente. Al momento, nessuna pista viene esclusa. Sono stati ascoltati familiari e amici della vittima per raccogliere informazioni sulle sue relazioni e individuare eventuali minacce o rancori. Di Salvo aveva precedenti per furto, risalenti a molti anni prima, ma nulla che possa, al momento, essere collegato all’omicidio. Non sembrano esserci stati recenti dissidi economici o personali con altri agricoltori, né sono emerse questioni tali da fornire un movente plausibile. L’ipotesi principale è che l’assassino conoscesse le abitudini di Di Salvo e abbia agito in un luogo isolato e lontano da occhi indiscreti. Non si esclude che la vittima possa essere stata seguita o che si trovasse lì per un appuntamento. La posizione del corpo suggerisce che Di Salvo potrebbe aver tentato di fuggire prima di essere raggiunto dai colpi.
Un particolare emerso durante le indagini riguarda il fratello della vittima, Nicolò Di Salvo, titolare della Quadrifoglio Group di Partinico, indagato per la strage sul lavoro avvenuta a Casteldaccia il 6 maggio 2019, nella quale persero la vita cinque operai a causa delle esalazioni tossiche provenienti da un impianto di sollevamento fognario. Al momento, questo elemento non sembra avere alcun collegamento con l’omicidio di Salvatore Di Salvo. Il sindaco di Borgetto, Roberto Davì, ha espresso sconcerto per l’accaduto, descrivendo la famiglia Di Salvo come una famiglia di lavoratori. L’intera comunità è attonita e incredula di fronte a questa tragedia.