Nella notte appena trascorsa, la questura di Palermo ha eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla procura a carico di Matteo Romano, 39 anni, del fratello Domenico Romano 49 anni e del nipote Giovanni Battista Romano, palermitano, 29 anni, figlio di Domenico.
I tre sono i presunti autori dell’omicidio di Emanuele Burgio ucciso a colpi di arma da fuoco tra i vicoli della Vucciria, tra via dei Cassari e via dei Tintori, la notte tra domenica e lunedì scorsi.
L’omicidio di Burgio è l’estremo epilogo di una contesa nata dieci giorni fa dopo un incidente stradale. C’erano stati degli incontri chiarificatori. In uno di questi pare che Burgio avrebbe picchiato Giovan Battista Romano che aveva avuto la peggio.
Quella contesa, che sembrava sopita, riesplodeva senza una ragione apparente tra i vicoli della Vucciria la notte scorsa e stavolta coinvolgeva più contendenti.
La banalità da cui scaturiva lo screzio trovava il suo epilogo tragico quando, dopo una breve discussione, Matteo Romano impugnava una pistola e ha fatto fuoco contro il Emanuele Burgio, che tentava invano di scappare ma non riusciva a percorrere che poche decine di metri. Burgio, ferito da più colpi di pistola, che lo attingevano al torace e alle spalle, veniva trasportato in ospedale ma moriva poco dopo il ricovero.
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