Davanti alla prima sezione della corte d’assise inizierà a settembre il processo a Salvatore Baglione, il marito di Piera Napoli, la cantante neo melodica di 32 anni uccisa il 7 febbraio con decine di coltellate lnella sua casa di Cruillas.
Il marito dopo l’omicidio si era consegnato ai carabinieri della caserma Uditore confessando il delitto.
Nel corso della prima udienza si costituiranno parte civile i tre figli della coppia, rappresentati dall’avvocato Laura Terrasi, il padre, la madre e le sorelle della vittima, assistiti dagli avvocati Umberto Seminara e Ines Trapani. Il femminicidio era stato compiuto nella casa in via Vanvitelli tre le 10 e le 11 del mattino.
L’imputato aveva aggredito la moglie ferocemente mentre era seduta sul water.
Un delitto efferato con decine di coltellate. E’ quanto è emerso nel corso dell’autopsia eseguita all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo sul corpo martoriato di Piera Napoli, la donna di 32 anni, uccisa dal marito Salvatore Baglione.
L’esame è stato eseguito dalla dottoressa Antonella Argo. La donna, come emerso dall’esame, avrebbe cercato inutilmente e in tutti i modi a difendersi, ma sono state decine le coltellate inferte in modo efferato. Nonostante i primi tentativi di reagire la donna non ha avuto scampo. La donna è stata uccisa mentre si trovava nel water con un coltello che il marito si era portato dal lavoro.
Baglione lavorava nel settore della macellazione e trasportava carni.
Piera Napoli ha cercato di lottare, ma i colpi letali sono stati diversi. Un delitto crudele ed efferato che confermerebbe l’ipotesi, sostenuta dal giudice e della procura di un gesto premeditato e volontario e non un raptus come ha sempre afferma il marito.
Poco dopo sul profilo Facebook di Baglione era comparso un macabro post: una foto di Robert De Niro accompagnato dalla frase: “Il rispetto, gran bella parola… Peccato che non tutti ne conoscano il significato”.
Il gip Ermelinda Marfia ha convalidato il fermo emesso domenica dalla procura. In collegamento in videoconferenza dal carcere di Pagliarelli, Salvatore Baglione ha ribadito quello che ha detto domenica ai carabinieri.
“E’ stato un raptus. L’ho uccisa perché mia moglie mi tradiva”. L’uomo, difeso dall’avvocato Daniele Lo Piparo, è indagato per omicidio volontario, con le aggravanti dei “futili motivi, segnatamente per gelosia” e della “crudeltà”. le indagini, condotte dalla Compagnia San Lorenzo, guidata dal capitano Simone Calabrò hanno raccolto le drammatiche testimonianze di alcune amiche della vittima.
Quindici giorni fa, la chiamata al numero di emergenza e l’intervento della polizia, dopo l’ennesima lite. La moglie Piera Napoli aveva cacciato da casa Salvatore Baglione, lui era rientrato dalla finestra. La procura non crede a Salvatore Baglione quando dice di avere ucciso la moglie in un “raptus di gelosia”.
Il sostituto procuratore Federica Paiola contesta l’aggravante della premeditazione all’uomo che ha assassinato Piera Napoli. Baglione, dipendente di una ditta che trasporta carni, aveva portato a casa un coltellaccio da lavoro. Con quel coltello, ha affrontato la moglie, mentre era in bagno. Per l’accusa, un omicidio che aveva pianificato. Domani pomeriggio, in procura, verrà affidato l’incarico al medico legale per l’autopsia, che si terrà in serata all’istituto di Medicina legale del Policlinico. Poi la salma sarà restituita ai familiari per celebrare i funerali.