Grande commozione in chiesa Madre a Trappeto per dare l’ultimo saluto a Vincenzo Trovato, il giovane 22enne ucciso sul lungomare di Balestrate sui presume da una coltellata nella notte tra l’11 e il 12 agosto scorsi. Lacrime e sconforto al passaggio del feretro sia all’entrata che all’uscito della chiesa dove sono stati fatti volare nel cielo tanti palloncini bianchi.
No al linguaggio della violenza
A presiedere la celebrazione il neo arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi accanto all’arciprete del paese, don Filippo Caiola. Ha ricordato come la vittima fosse un gran lavoratore, sempre vicino alla famiglia e pronto ad aiutare il padre nella coltivazione delle sue terre e nella sua attività artigianale. Si è poi rivolto alla comunità chiedendo di non spargere odio e vendetta: “Noi, quest’oggi, diciamo no a questo linguaggio e a questa logica che hanno ucciso Vincenzo!”.
La maglietta e la dedica
Gli amici di Vincenzo si sono presentati alle esequie con la stessa maglietta. Bianca con su stampato il viso sorridente della vittima ed una frase: “Il tuo sorriso era la tua più grande forza, e i tuoi occhi la nostra sicurezza. Ci manchi, a presto amico!”. Mamma, papà, fratello e nonni stretti in un dolore composto, con lo sguardo ancora assente e provato da un profondo e lacerante dolore. Chi ha avuto modo di parlare con loro continuano ancora a ripetere che non riescono a credere che questa tragedia sia accaduta e che il loro Vincenzo non sia più tra le loro braccia.
Le prime indiscrezioni sull’autopsia
Vincenzo Trovato è morto a causa della recisione di una delle vene principali della gamba. Sarebbe questa una delle prime evidenze emerse dall’esame autoptico che è stato effettuato ieri mattina sul corpo del giovane di 22 anni di Trappeto, ucciso al culmine di una violenta lite sul lungomare Felice D’Anna di Balestrate. A confermare questa ipotesi è l’avvocato Pino Muscolino, legale della famiglia della vittima. Sul corpo del 22enne sono state trovate anche “altre gravi lesioni” sparse sul corpo. Maggiori certezze si potranno avere tra 60 giorni quando sarà completata l’analisi medico legale e depositata la relazione come richiesto dalla Procura. Unico indagato al momento è Gianvito Italiano, 30 anni originario di Castelvetrano, che ha sempre negato di aver sferrato una coltellata ed anzi ha sostenuto di essersi difeso durante la colluttazione. L’uomo è in carcere su disposizione del Gip di Palermo in seguito a quanto emerso dalle indagini dei carabinieri.
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