L’omicidio di un bambino diventa una storia teatrale dei pupi per gridare “giustizia”. Il 7 Ottobre di 37 anni fa veniva ucciso barbaramente un bambino con un colpo di pistola in mezzo agli occhi; una storia che ancora oggi non conosce giustizia. Proprio in occasione del 37esimo anniversario dell’omicidio di Claudio Domino, il puparo Angelo Sicilia di concerto con la famiglia Domino, ha voluto realizzare per la prima volta uno spettacolo in memoria del suo amico d’infanzia.

“Vogliamo la verità” è stato lo slogan della giornata dedicata a Claudio. La prima rappresentazione dei pupi in memoria di Claudio, portata in scena giorno 6 ottobre presso l’I.C.S. Ignazio Florio-San Lorenzo, ha visto la presenza di oltre 250 ragazzi appartenenti a quattro scuole diverse: l’istituto comprensivo Biagio Siciliano, la scuola secondaria di primo grado Borghese XXVIII Maggio, l’istituto comprensivo Casteldaccia e l’istituto Guglielmo Marconi. La prima tappa è stata difatti riservata agli studenti; nei prossimi giorni lo spettacolo verrà riproposto anche ad un pubblico differente.

“Una rappresentazione che racconta la vita di un ragazzino vivace, con la sua voglia di vivere, con le sue marachelle che con la sua simpatia era diventato la mascotte di tutto il quartiere” -racconta Angelo Sicilia- “ucciso senza sapere ancora oggi il perché” -conclude-.

Lo spettacolo dei pupi

Il ciack è scattato intorno alle ore 11 di mattina e 280 bambini insieme ai propri insegnanti, hanno assistito allo spettacolo,  messo in scena  dalla Compagnia dei Pupi Antimafia di Angelo Sicilia, per riaccendere i riflettori sulla morte, ancora senza un colpevole, di Claudio Domino. Ad esibirsi Simona D’angelo, interprete della mamma di Claudio, Graziella Accetta e la giovane promessa del teatro e del cinema, Diego Lo Cicero di soli 9 anni che ha interpretato la voce della vittima.

Il puparo Angelo Sicilia conosceva molto bene Claudio, entrambi appartenenti al quartiere San Lorenzo di Palermo e proprio quella sera del 7 ottobre di 37anni fa, Claudio, dopo aver giocato a pallone insieme ad altri bambini, tornando a casa fu avvicinato da un uomo che chiamandolo per nome lo colpì crudelmente.

“Vorrei che lo spettacolo fosse un’occasione per riaprire il caso che, dopo 37 anni non ha ancora un colpevole”- afferma il puparo antimafia-. Trenta minuti di spettacolo che raccontano la freschezza di un ragazzino come gli altri, che amava giocare coi suoi coetanei e che tutti conoscevano nella zona di San Lorenzo; trenta minuti che descrivono fedelmente fatti reali nel rispetto della verità.

Il delitto di Claudio Domino

Claudio Domino aveva solo 11 anni quando è stato avvicinato da un sicario che, chiamandolo per nome, ha premuto il grilletto. Un ragazzo qualunque figlio di mamma Graziella Accetta e papà Ninni Domino che chiedono insistentemente giustizia. Diverse le ipotesi che spiegherebbero il brutale delitto: c’è chi sostiene che Claudio sia stato lo scomodo testimone di qualche episodio legato alla droga, chi invece sostiene che sia stata una ritorsione nei confronti dei genitori che con la loro azienda si erano aggiudicati la pulizia dell’aula bunker dell’Ucciardone dove in quegli anni era in corso il Maxiprocesso.

Poi l’inaspettata dichiarazione di Giovanni Bontate, fratello del “principe di Villagrazia” Stefano, che prese le distanze riguardo l’eliminazione del bambino innocente: fu proprio la parola “noi” dichiarata dall’imputato che confermò di fatto l’esistenza di Cosa nostra, “non c’entriamo nulla con l’omicidio di Claudio Domino”.

Dopo 37 anni ancora mamma Graziella e papà Ninni non conoscono la verità, motivo per cui quest’estate, dopo diversi anni di silenzio, hanno chiesto allo storico puparo siciliano disponibilità a rappresentare la storia di Claudio affinché le giovani generazioni sappiano sempre da che parte stare e i falsi miti della mafia vengano scardinati.

 

 

 

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