Giovanni Barreca, accusato dell’omicidio della moglie Antonella Salamone e dei figli Kevin ed Emanuel, potrebbe non essere totalmente incapace di intendere e di volere. Questa la conclusione del professor Stefano Ferracuti, ordinario di Psicologia clinica all’Università La Sapienza di Roma, consulente della Procura di Termini Imerese. Secondo Ferracuti, Barreca, pur presentando un “disturbo delirante continuo”, mostra una “parziale incapacità” con un “elevatissimo grado di pericolosità sociale” dovuto all’adesione a convinzioni religiose estreme e alla mancanza di cure. La Procura ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame contro la revoca della misura cautelare disposta dal Gip, che ha permesso il trasferimento di Barreca nella Rems di Caltagirone.

Divergenze tra perizie

La valutazione di Ferracuti si discosta da quella dei periti del Gip, gli psichiatri Renato Tona e Domenico Micale e la psicologa Chiara Caruso, che avevano diagnosticato una totale incapacità di intendere e di volere. Ferracuti, noto per essersi occupato anche del caso dell’omicidio della dottoressa Barbara Capovani a Pisa, ritiene che la diagnosi di psicosi non implichi automaticamente la totale incapacità. A suo avviso, Barreca, pur presentando una “personalità paranoidea, fanatica, semplice, ipercoerente nel pensiero” e “idee radicali ed estremiste” in ambito religioso, non sarebbe completamente scollegato dalla realtà, condizione necessaria per la totale incapacità.

Le motivazioni dell’omicidio e le dinamiche di gruppo

La perizia contestata dalla Procura non chiarisce, secondo Ferracuti, le ragioni che hanno spinto Barreca all’omicidio. Il consulente suggerisce di approfondire le dinamiche relazionali con la moglie, ipotizzando possibili dissidi legati a divergenze religiose o intime. Inoltre, Ferracuti sottolinea la necessità di indagare il rapporto di Barreca con Sabrina Fina e Massimo Carandente, i due “fratelli di Dio” coinvolti nel caso. Definire le convinzioni religiose di Barreca come deliranti, senza considerare il contesto di gruppo, sarebbe problematico. Un approfondimento si rende necessario per stabilire se tali convinzioni siano effettivamente espressione di una patologia tale da escludere la capacità di intendere e di volere.

I prossimi passi dell’inchiesta

La consulenza di Ferracuti, insieme alla perizia contestata, sarà discussa nell’udienza davanti al giudice. Il ricorso al Tribunale del Riesame, presentato dalla Procura, mira a rivalutare la pericolosità sociale di Barreca e la sua capacità di intendere e di volere al momento dell’omicidio. L’udienza è fissata per il 22 novembre