“Il decreto Balneari approvato dal Governo spiana finalmente la strada a una riforma intelligente ed efficace delle concessioni delle spiagge nel nostro Paese. Prende forma un accordo di buon senso, raggiunto grazie alla determinazione di Roma e all’apertura leale da Bruxelles verso le ragioni dell’Italia. Manteniamo così l’impegno a tutelare gli interessi di migliaia di lavoratori e delle famiglie, coloro che mandano avanti un segmento fondamentale della nostra economia del mare”. Così l’eurodeputato Marco Falcone, vice capo delegazione FI del Gruppo PPE all’Europarlamento, esprimendo soddisfazione per il varo del decreto che proroga le concessioni balneari al 2027, misura approvata a Roma con il via libera dalla Commissione Europea.

Le parole di Falcone

“Nello specifico – aggiunge Falcone – la clausola di salvaguardia per i lavoratori e l’eventuale indennizzo per i precedenti concessionari rappresentano un’equilibrata sintesi fra le ragioni del mercato e quelle di chi per anni ha investito sulle nostre spiagge. Vigileremo da Bruxelles – sottolinea l’eurodeputato azzurro – affinché i diritti del comparto e dei titolari vengano garantiti, ancorché nel rispetto dei principi di libera concorrenza. È questo il modello di relazione con l’UE su cui intendiamo lavorare, fondato cioè su un principio di ragionevolezza che metta al primo posto i cittadini e il lavoro”, conclude Falcone.

La mossa del governo

Il governo chiude “l’annosa questione” delle concessioni balneari e annuncia il via libera del decreto legge salva infrazioni. Il punto principale della riforma delle concessioni balneari è l’estensione della validità delle attuali concessioni fino al settembre 2027: entro giugno dello stesso anno ci saranno le gare. “La collaborazione tra Roma e Bruxelles ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un’annosa e complessa questione di particolare rilievo per la nostra Nazione”, si legge nella nota diffusa al termine del consiglio dei ministri.

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