La Prima Commissione, affari Istituzionali, discute oggi il disegno di legge di abolizione della doppia preferenza di genere proposto dal capogruppo di Forza Italian Giuseppe Milazzo e calendarizzato con procedura d’urgenza. La proposta è stata al centro di scontri e polemiche da parte di una quantità di donne impegnate in politica a iniziare da Marianna Caronia
Contro l’abolizione ora si schiera anche Giusi savarino di Diventerà Bellissima, il partito(movimento del Presidente Musumeci “La doppia preferenza di genere è stata introdotta nella passata legislatura, come recepimento di una legge nazionale, la 215 del 2012, volta a garantire la parità di genere nelle istituzioni e si è’ dimostrata, nei fatti, norma molto efficace poiché ha stimolato l’elezione di molte donne in gamba all’interno dei Consigli Comunali in tutta Italia. Con rammarico apprendo che si vuole abolire con urgenza – dice Savarino – e senza soffermarmi sulle vere urgenze in Sicilia, questo strumento di democrazia, adducendo come ratio quanto già sostenuto dai M5S, che cioè la doppia preferenza di genere sia servita soprattutto al controllo del voto nelle sezioni. Ovviamente io ho un’opinione diversa”.
“Voglio, però, sforzarmi di condividere le preoccupazioni sul controllo del voto di chi ha firmato questo ddl – continua Savarino – e pertanto invito la prima Commissione ad esaminare ed approvare un ddl di cui io sono prima firmataria, che introduce misure volte ad evitare il controllo del voto, impedendone la tracciabilità. Questo mio ddl, tanto caro anche al Presidente Musumeci, detta “disposizioni per la trasparenza delle operazioni di scrutinio dei voti nelle elezioni siciliane” e prevede :1) lo scrutinio unico delle schede votate 2) la partecipazione pubblica alle operazioni di scrutinio, anche mediante streaming 3) la visibilità a tutti gli elettori delle schede dichiarate nulle o bianche 4) l’adozione di criteri oggettivi per la sostituzione dei componenti delle sezioni elettorali 5) la previsione di incompatibilità a rivestire ruoli all’interno del seggio elettorale per coloro i quali abbiano il casellario giudiziario non limpido”.
“La risposta alle preoccupazioni paventate dunque c’è già, senza toccare norme che stanno dando i loro benefici, testimoniati dalle tante consigliere comunali bravissime che se non fossero state coinvolte da una norma che, lo ricordo, facoltizza la ricerca di una seconda preferenza in più che bisogna sapere conquistare e non regala niente, queste donne oggi sarebbero rimaste protagoniste nelle loro professioni, nel sociale, nel volontariato, ma fuori dai palazzi della politica. Sempre che le preoccupazioni siano davvero quelle e non altre!”
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