Il Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia ha inviato alla Corte Costituzionale gli atti di un procedimento avviato da un tirocinante infermiere che non ha potuto sostenere il tirocinio formativo in ospedale perché non vaccinato, in quanto aveva già contratto il Covid e per il rischio di eventi avversi; i giudici amministrativi siciliani hanno chiesto alla Consulta di valutare eventuali profili d’incostituzionalità “della normativa sulla vaccinazione obbligatoria per Covid-19 rispetto agli altri parametri di costituzionalità dei vaccini obbligatori, in particolare gli eventi avversi”. Ne dà notizia l’avvocato amministrativista casertano Luigi Adinolfi, intervenuto ad adiuvandum nel processo.
I dati di Aifa
I magistrati siciliani si sono discostati da numerose sentenze amministrative precedenti che avevano escluso dubbi di costituzionalità ritenendo che il rischio degli effetti avversi non rientrasse “nella media, tollerabile, degli eventi avversi già registrati per le vaccinazioni obbligatorie in uso da anni”; sentenze che si fondavano su dati revisionati di recente, fanno notare i magistrati del Consiglio di giustizia amministrativa (sezione distaccata del Consiglio di Stato), visto che appena nel febbraio 2022 è stato pubblicato dall’Aifa il rapporto annuale sulla sicurezza dei vaccini anti Covid-19. “I dati che emergono dalla consultazione del rapporto e dal confronto tra lo stesso ed il rapporto vaccini 2020 – si legge nell’ordinanza – evidenziano, infatti, una situazione ben diversa”.
5.396 segnalazioni di sospetti eventi avversi
Dall’esame del rapporto 2020, quando ancora i vaccini anti-Covid non c’erano ancora, si evidenzia che, rispetto al totale delle dosi totali somministrate in Italia di vaccini (sia obbligatori che raccomandati), nel 2020 sono state inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza complessivamente 5.396 segnalazioni di sospetti eventi avversi a vaccini, pari a 17,9 segnalazioni ogni 100.000 dosi somministrate, delle quali solo 1,9 costituiscono segnalazioni gravi”. Mentre nel rapporto pubblicato un mese fa, “durante il primo anno dell’attuale campagna vaccinale anti-Covid, sono state inserite, nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza, 117.920 segnalazioni di sospetto evento avverso, successivo alla vaccinazione, su un totale di 108.530.987 dosi di vaccino, con un tasso di segnalazione di 109 segnalazioni ogni 100.000 dosi somministrate, e con un tasso di 17,6 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate. Come risulta evidente, non solo il numero di eventi avversi da vaccini anti Sars-Cov-2 è superiore alla media degli eventi avversi già registrati per le vaccinazioni obbligatorie in uso da anni, ma lo è di diversi ordini di grandezza. Le emergenze istruttorie suggeriscono, quindi, una rivisitazione degli orientamenti giurisprudenziali fin qui espressi sulla base di dati ormai superati”.
Le criticità segnalate
Tra le criticità a rischio costituzionalità l’adeguatezza del sistema di monitoraggio dei pazienti con il mancato coinvolgimento dei medici di famiglia nell’anamnesi pre-vaccino, o il consenso che viene richiesto nonostante per lavorare il vaccino sia ritenuto obbligatorio per cui il consenso non sarebbe libero.
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