Continua il valzer dei dirigenti generali della Regione siciliana. Dopo aver prorogato il contratto al dirigente della Funzione pubblica Luciana Giammanco come richiesto dall’assessore Luisa Lantieri e ‘premiandola’ con un contratto addirittura di 4 anni la giunta ha dovuto affrontare la questione dell’incompatibilità di Rosa Barresi all’agricoltura peraltro segnalata da lei stessa.
Così per scavalcare il problema ha deciso di spostare Rosaria Barresi dall’Agricoltura al Territorio ed Ambiente al posto di Maurizio Pirillo che a sua volta torna al dipartimento Acque e Rifiuti dell’assessorato all’Energia dopo una esperienza non lunghissima che si era conclusa con rapporti non ottimi con l’allora assessore Nicolò Marino. Nell’altro dipartimento dello stesso assessorato, quello dell’energia nominato Domenico Armenio.
Ma la vera sorpresa è la nomina al posto della Barresi al dipartimento dell’Agricoltura dove arriva a sorpresa Gaetano Cimò, ex direttore del Formez. Non si tratta di un dirigente di ‘primo pelo’ anche se approda solo adesso nei ruoli della dirigenza generale della Regione siciliana. Cimò, infatti, ha sessanta anni ed ha ricoperto vari incarichi anche di commissario straordinario da ultimo sotto il governo Lombardo.
Le nomine hanno rischiato di non essere fatte neanche nella seduta di ieri visto che non c’era l’accordo politico. Lo scontro era soprattutto su Giovanni Bologna che attualmente è uno dei due dirigenti generale dell’Assessorato Bilancio. L’assessore all’agricoltura Antonello Cracolici lo voleva al posto della Barresi ma l’assessore al Bilancio Alessandro Baccei si è opposto fino a minacciare le dimissioni e alla fine l’ha spuntata tenendo il dirigente al suo posto.
La giunta fa le nomine dei dirigenti generali proprio nel giorno in cui la Commissione affari istituzionali ha ‘silurato’ altre nomine fatte qualche settimana fa nella sanità tacciandole come incompatibili e dando il via ad una polemica a distanza col Presidente della Regione
Nel pomeriggio, prima di procedere alle nuove nomine, la giunta aveva varato il disegno di legge “misure finanziarie varie” che rappresenta la quarta finanziaria del 2016 per la Sicilia. Vi sono comprese norme per superare le impugnative romane, nuovi finanziamenti e l’accorpamento di quelli rimasti fuori dalla legge di stabilità e dalla legge omnibus.