Si respira un’aria cupa al comune di Palermo dove quest’anno il Natale rischia di non arrivare affatto per i dirigenti comunali nuovi e vecchi per effetto della relazione tecnica del Ministero dell’economia che rischia di far saltare le indennità aggiuntive e di posizione di molti dirigenti, se confermata.
E’ in questo clima che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando sta tappando i buchi dell’area tecnica, dovuti alla scadenza degli incarichi, conferendo gli incarichi ad interim cosi come aveva fatto a novembre. In alcuni casi si tratta di nomi nuovi in altri si tratta di conferme.
Tutti gli incarichi, infatti, erano scaduti il 30 novembre, e con determina del 12 e 13 dicembre ora Orlando sta ricoprendo i buchi nominando i dirigenti degli uffici tecnici.
All’ufficio protezione civile confermato interim a Serafino Di Peri; l’ufficio città storica è stato confermato ad interim a Giuseppina Taffaro. All’edilizia pubblica, cantiere comunale ed autoparco confermato Domenico Verona; all’Ufficio Infrastrutture (ruolo in precedenza affidato a Tony Rizzotto oggi eletto onorevole) la dottoressa Paola Di Trapani.
Altro nome nuovo è quello di Lucietta Accordino che come regalo di buon onomastico ha ricevuto ad interim l’Ufficio Pubblici Servizi e servizi a Rete. Soprattutto e sopratutti il ruolo di Capo Area Tecnica della riqualificazione urbana e delle infrastrutture è stato affidato all’Arch. Di Bartolomeo che sostituisce Paolo Basile. Di Bartolomeo è l’unico dirigente tecnico di ruolo nell’organico del Comune, l’unico a tempo indeterminato.
Rimangono ancora da ricoprire i ruoli sensibili del settore edilizia privata. L’argomento è stato, comunque, affrontato nella giunta di ieri sera dalla quale si attendeva una vera e propria rivoluzione nell’organizzazione del comune. All’ordine de giorno la ridefinizione del regolamento, dell’organizzazione degli uffici e dei servizi comunali dove vengono disegnate competenze e ruoli di tutta la machina comunale.
Non c’è ancora la formalizzazione di decisioni assunte ma si sussurra di soppressioni di aree e di accorpamenti di altre. Il tutto in una atmosfera di nervosismo diffuso che discende proprio dalla ancora troppo fresca relazione degli ispettori ministeriali.
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