Questa mattina, presso il cantiere navale di Palermo, si è tenuta la cerimonia del taglio della lamiera, evento che segna l’avvio ufficiale dei lavori di costruzione del nuovo traghetto Ro-Pax commissionato dalla Regione Siciliana. La cerimonia si è svolta alla presenza del Presidente di Fincantieri, Biagio Mazzotta, e dell’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, Alessandro Aricò.
L’imbarcazione, una volta completata, andrà a potenziare i collegamenti marittimi della Sicilia, in particolare con le isole minori. A settembre, la giunta regionale, su mandato dell’assessore Aricò, ha richiesto al Ministero per gli Affari europei per il Sud, le Politiche di coesione e per il PNRR un finanziamento di 140 milioni di euro. Questo finanziamento è destinato alla costruzione di una seconda nave Ro-Pax di Classe A, gemella di quella i cui lavori sono appena iniziati. L’obiettivo è migliorare il trasporto di passeggeri, veicoli, merci (anche pericolose) e autocisterne sulla tratta Trapani-Pantelleria.
La possibilità di realizzare una seconda unità navale era già contemplata nel contratto stipulato con Fincantieri per la costruzione della prima nave, aggiudicata il 9 ottobre 2023. Questa prima imbarcazione, attualmente in costruzione presso gli stabilimenti di Palermo, sarà completata entro la fine del 2026 e destinata ai collegamenti con Lampedusa.
Il nuovo traghetto, un Ropax Classe A, si distingue per le sue caratteristiche tecnologiche avanzate, specialmente in tema di sostenibilità ambientale. Con una lunghezza di circa 140 metri e una stazza lorda di circa 14.500 tonnellate, la nave potrà trasportare fino a 1.000 passeggeri e 200 automobili, raggiungendo una velocità massima di 19 nodi. La propulsione sarà assicurata da un motore dual fuel, ovvero alimentato a diesel e gas naturale liquefatto (LNG), il combustibile marino più ecologico al momento disponibile su larga scala. L’unità disporrà anche di un impianto fotovoltaico che, in combinazione con un gruppo batterie, permetterà la permanenza in porto a emissioni zero per circa quattro ore.
“La cerimonia di oggi segna l’avvio di un progetto di rilevanza strategica, che conferma il ruolo centrale dello stabilimento di Palermo” – ha dichiarato Biagio Mazzotta, Presidente di Fincantieri. “L’operazione testimonia la nostra capacità di coniugare l’eccellenza industriale con lo sviluppo del territorio, elemento che è parte fondamentale del nostro DNA. Con questo progetto, infatti, puntiamo sulle tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale che rispondono alle esigenze della transizione energetica per il trasporto marittimo del futuro. Siamo orgogliosi che la nuova unità venga costruita per intero nel cantiere di Palermo che, grazie alle sue maestranze altamente specializzate, coniuga tradizione e innovazione”.
Enzo Comella e Giovanni Gerbino, segretari della Uilm Sicilia e Palermo, hanno espresso grande soddisfazione per l’avvio dei lavori, definendolo “un giorno importante” per lo stabilimento Fincantieri di Palermo. “Dopo tanto tempo si torna finalmente a costruire navi intere”, hanno dichiarato i sindacalisti, sottolineando l’impegno profuso dal sindacato e dai lavoratori per raggiungere questo obiettivo. La Uilm auspica ora il via libera della Regione per l’assegnazione della costruzione del secondo traghetto e sollecita l’Autorità Portuale per l’avvio dei lavori del bacino da 150.000 tonnellate, opera infrastrutturale ritenuta fondamentale per il futuro del cantiere. Comella e Gerbino ricordano che l’avvio di questi lavori era stato promesso dal presidente Pasqualino Monti lo scorso luglio, ma ad oggi non si è ancora concretizzato.
“Oggi il Governo Schifani sorride a favore di telecamere e si gonfia il petto per l’avvio delle lavorazioni per il traghetto per le isole siciliane presso il cantiere navale di Palermo. Peccato che voleva fare tutto a Castellammare di Stabia e che senza il mio intervento parlamentare e la pressione della FIOM, oggi qui non ci sarebbe stata nessuna inaugurazione”. Lo afferma il deputato regionale M5S Adriano Varrica.
“I lavori – dice Varrica – erano inizialmente previsti a Castellammare di Stabia, in Campania, come scritto, nero su bianco dall’assessorato regionale alle Infrastrutture in risposta ad una mia interrogazione sull’argomento. Evidentemente le nostre pressioni hanno avuto buon gioco. Sono felice di aver contribuito a portare questa commessa da oltre 100 milioni in Sicilia che, ricordo. deriva da finanziamenti decisi dal governo Conte. Sarebbe stato assurdo che soldi per la Sicilia e per un traghetto siciliano finissero in Campania”.