“Chiedo al sindaco di guardare in faccia la realtà, di non recitare il suo solito cliché e di prendersi fino in fondo la responsabilità politica della palude amministrativa in cui è proliferato il malaffare sotto la sua guida.
Il quadro che sta emergendo in queste ore sui due settori più economicamente sensibili e rilevanti della macchina pubblica, l’edilizia privata e le attività produttive, impongono una seria presa di responsabilità, l’ammissione di una quota parte di fallimento politico e l’apertura di un dibattito sull’etica pubblica e la qualità del consenso”.
Lo dice il consigliere d’opposizione Fabrizio Ferrandelli.
“La nomina di un professionista, seppur stimato e rappresentativo, in giunta è una bassa operazione di facciata che indigna e squalifica tutti quelli che hanno a cuore le istituzioni cittadine – sostiene Farrandelli – Oggi è il momento della chiarezza e dell’ammissione del fallimento, non della squallida demagogia. Come ribadito stamane in un appello, condiviso da molti rappresentanti delle opposizioni e rivolto a tutti i consiglieri comunali, riteniamo che il sindaco debba rendere conto dei rapporti fiduciari e politici che lo hanno legato a tutti gli implicati. Dalle nomine fiduciarie a Li Castri nella macchina comunale, nel cda di Amg, alla guida della commissione del Concorso internazionale di idee per la realizzazione milionaria delle linee del tram (vinto da un palermitano).
Ed ancora della militanza della compagna di Monteleone tra le liste di Orlando alle scorse amministrative ed ancora tanto altro e della qualità della ricerca del consenso. Ed aggiungo – conclude – che sarebbe un segnale di grande rispetto per le istituzioni cittadine presentarsi in aula dimissionario, consentendo alla città di poter voltare pagina libera dagli strascichi che sarebbero inevitabili nei mesi a venire”.
“La commissione Antimafia all’Ars faccia la sua parte aprendo un dossier sugli arresti al Comune di Palermo”. Lo chiede il Movimento 5 Stelle dopo l’inchiesta “Giano Bifronte”, che – dice “proietta pesantissime ombre sulla gestione delle pratiche in un settore particolarmente delicato come quello dell’edilizia privata”.
I deputati regionali Antonio De Luca e Roberta Schillaci, membri della commissione, hanno presentato una specifica richiesta al presidente Fava. “L’obiettivo è acquisire – spiega De Luca – ulteriori elementi utili ad approfondire la questione. Vanno sentiti in audizione il sindaco Leoluca Orlando, la giunta, i consiglieri comunali, i funzionari e quanti altri possano fornire informazioni per capire meglio con quali anomalie procedurali si sia giunti a quello che potrebbe essere l’ennesimo ‘sacco’ edilizio per Palermo, una piaga che metterebbe ancora una volta la città nelle mani di palazzinari e speculatori, sotto l’ala di politici compiacenti”.
“Il caso merita un grande approfondimento – aggiunge Schillaci – anche perché è evidente che i controlli anticorruzione al Comune non hanno funzionato. Bisogna verificare se è attuata pienamente la legge anticorruzione e queste verifiche andrebbero fatte anche in altri settori dell’amministrazione comunale e non solo in quello dell’edilizia privata. Probabilmente, verrebbe fuori dell’altro. Il sindaco Orlando si attivi perché se serve purificare determinati settori amministrativi, questo va fatto presto. In mancanza di un’azione concreta, vi sarebbe una ‘culpa in vigilando’ del primo cittadino, al quale dovremmo chiedere le dimissioni immediate”.
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