L’ombrellone di paglia, stile spiaggia, non può stare in via Maqueda. E neppure il totem all’ingresso dei dehors e le fioriere di un colore diverso da quello dei commercianti vicini che si sono invece attenuti alle regole dettate dal Comune al momento della richiesta di autorizzazione a piazzare sul Cassaro pedane e gazebo. E chi non si uniforma al gusto imposto alla storicità del luogo, può fare le valigie subito subito. I nuovi dehors unificati di via Maqueda (come riportato dal Giornale di Sicilia, in un articolo a firma di Connie Transiriso) sarebbero sostanzialmente abusivi perché realizzati sulla base di un semplice accordo fra Comune e Soprintendenza.
Ora la nota firmata da Selima Giuliano spazza via ogni dubbio sulle procedure semplificate messe in campo dal Suap, togliendo tempo ai furbetti che hanno installato tende solari, insegne, espositori, e rastrelliere a servizio delle attività commerciali in un area di «interesse monumentale e paesaggistico. “Sono stati rilevati elementi non conformi agli accordi – si legge nella nota indirizzata al Comune e ai vigili urbani – . Sarebbe difficile ispezionare facilmente le caditoie coperte dalle pedane e monitorare il libero scorrimento della acque piovane. Solo un montaggio contemporaneo e l’uniformità delle strutture può garantire decoro e fruizione di quest’asse di primaria importanza per la città»”.
E il diktat al Comune: o tutti gli esercenti (alimentari e non) che occupano via Maqueda si adeguano entro il 31 dicembre o scatterà “il ripristino dello stato dei luoghi libero da ogni struttura non autorizzata”. “Dopo la disastrosa proposta di trasformazione del mercato coperto di Ballarò – scrivono i consiglieri della I circoscrizione Brancato, Calabrese, Castiglia e Nicolao – il Suap colpisce ancora con la riqualificazione di Via Maqueda. La modalità con la quale l’assessore Forzinetti arriva a questa progettualità ha creato il caos. Ci auguriamo che l’amministrazione si assuma le proprie responsabilità anche economiche, davanti a quelle attività commerciali che, vedendosi accolte le proprie istanze attraverso una procedura semplificata, hanno già investito ingenti somme di denaro”.
Molti commercianti che avevano montato arredi e quant’altro su quel suolo pubblico senza attendere l’autorizzazione sono corsi ai ripari, dopo i controlli della polizia municipale.