Sembra un paradosso invece è tutto vero. Il Comune di Palermo, che da mesi combatte contro il dissesto e con i conti in rosso, con il sindaco e altri 23 dipendenti indagati per falso in bilancio comunale – a soli due giorni dal Natale – tira fuori dal cilindro 3 milioni di euro per lo Zen. Un’iniziativa, seppur lodevole sul piano della riqualificazione urbana e del tessuto sociale, che però stride con il “mantra” di Palazzo delle Aquile, perennemente in affanno conti.
Ci è voluto ben un anno per decidere soltanto CHI dovesse intervenire tra Comune e Regione (Autorità di bacino) sul tappo vergognoso che da novembre 2020 campeggia sulla Circonvallazione. “Non ci sono i soldi”, “non è compito nostro, è della Regione”, abbiamo sentito dire loro. E mentre i due attori litigavano, i palermitani al volante esaurivano la pazienza per un cantiere che doveva durare solo 2 mesi e che è andato a gara solo ieri. Appena 220mila euro ci volevano, non milioni!
Nessuno si è degnato di anticipare soldi o usare la misura d’urgenza per un asse – quello di viale Regione Siciliana – che è incoronato da TomTom Traffic come la strada più trafficata d’Italia. Un sistema prigioniero del codice degli appalti e della burocrazia lumaca.
E cosa dire poi del “famigerato” Ponte Corleone? Si aspetta che crolli per avere il raddoppio? Anche qui, anni persi e gare in stallo solo per decidere se l’Anas potesse sostituirsi al Comune in emergenza. Dopo l’ok e la nomina di un commissario – Matteo Castiglioni – ancora i palermitani aspettano interventi urgenti.
Il Comune infatti, complici i ritardi del Polo Tecnico e la carenza di personale in via Ausonia, ha perso i fondi ex Agensud che cofinanziavano (col Patto per Palermo) due importanti interventi: il “Raddoppio del Ponte Corleone” e lo “Svincolo Perpignano”. Nonostante le gare pubblicate e inspiegabili valzer dei Rup, siamo ancora all’anno zero.
Due gli interventi previsti: da un lato il Raddoppio, con la costruzione di due bretelle laterali (costo 17 milioni di euro, di cui 5,3 del Patto per Palermo) e dall’altro la manutenzione straordinaria del Ponte esistente (che richiederebbe circa 20 milioni, assenti in cassa).
Riassumendo, per il progetto di Raddoppio si deve ancora: Ri-progettare le due bretelle laterali; approvare il progetto; nuova gara per i lavori veri e propri, da 17 milioni. Un’Odissea infinita.
Il bando da 1 milione circa riguardava però la sola revisione del progetto (che è stata assegnata alle ditte che hanno progettato Le nuove linee tram -fase 2). Per i lavori veri e propri, invece (costo 17 milioni), il Comune ha perso i fondi ex Agensud e ha richiesto tramite il piano del Recovery Fund, un nuovo finanziamento. Si potrebbe quindi verificare il paradosso di avere un progetto nuovo sulle carte, ma non realizzabile per l’assenza di fondi.
Nonostante le grosse emergenze alla viabilità però, a pochi mesi dalle Elezioni Comunali, improvvisamente si trovano 3 milioni per lo Zen.
La Giunta comunale ha approvato infatti poco fa l’accordo istituzionale con la Regione Siciliana per l’attuazione dell’intervento di riqualificazione urbana denominato “Progetto per la realizzazione di una piazza prospiciente la chiesa di San Filippo Neri del Quartiere ZEN di Palermo”. L’importo presunto complessivo dell’opera è di 3 milioni di euro (finanziati da chi? al momento non è dato saperlo).
Iniziativa, lo ribadiamo lodevole dai fini anche sociali, che però stride con le tante emergenze alla viabilità.
Il Comune di Palermo e la Regione siciliana, in seguito a varie interlocuzioni tra gli assessori Giusto Catania, Maria Prestigiacomo e Marco Falcone si sono posti l’obiettivo comune di intervenire nell’ambito del Quartiere san Filippo Neri – ZEN, attraverso la realizzazione di progetti che, oltre a riqualificare il territorio, si pongano l’obiettivo dell’inclusione e della socializzazione degli abitanti del quartiere.
A tal fine è stato individuato quale intervento da finanziare e realizzare la creazione di una piazza localizzata nel cuore del quartiere, prospiciente la parrocchia di San Filippo Neri, aperta anche al resto della città per la sua posizione e facile raggiungibilità.
«L’intervento di riqualificazione – afferma l’assessore all’Urbanistica, Giusto Catania – assume una valenza sociale e la destinazione è coerente con la previsione del Piano Regolatore vigente per le aree interessate dal progetto, per le quali era prevista una destinazione pubblica. La decadenza dei vincoli espropriativi, in assenza di un nuovo strumento urbanistico all’ordine del giorno del Consiglio comunale, impone la necessità di approvare l’intervento in variante».
«Ai fini dell’attuazione – dichiara l’assessora alla Rigenerazione Urbana, Maria Prestigiacomo – il Comune di Palermo si impegna a mettere a disposizione della Regione le aree di proprietà comunali ricadenti nel sito oggetto della progettazione e realizzazione dell’intervento, e a delegare la Regione e il RUP a procedere con le attività inerenti l’espropriazione delle aree».
Il sindaco, Leoluca Orlando, sottolinea che oggi «il tema della riqualificazione delle periferie delle grandi aree metropolitane è centrale nell’odierno dibattito politico, urbanistico e sociale e gli interventi finalizzati a tale scopo sono ritenuti strategici dalle Amministrazioni che operano sul territorio a tutti i livelli amministrativi. La buona collaborazione istituzionale con la Regione permetterà di realizzare un’opera che contribuirà alla riqualificazione di una parte importante della città di Palermo».
In conclusione, bene l’intervento, ma si acceleri una volta per tutte per trovare i fondi necessari a eliminare i tappi sulla Circonvallazione.