Sono tornati in azione e anche questa volta hanno distrutto il bancomat senza riuscire a portare via un euro. Il colpo è stato tentato alla Banca Sella in via Castellana. La scorsa notte un’altra esplosione ha svegliato i residenti.
Un boato sentito nella zona. La macchina che eroga soldi in frantumi, anche stavolta la cassa ha resistito. I ladri si sono dati alla fuga e sono arrivati gli agenti delle volanti e poi quelli della squadra mobile che indagano.
Pare che anche stavolta è stata usata una bombola di gas messa davanti allo sportello dopo che era stata forzata la porta d’ingresso che protegge il bancomat. Sono intervenuti gli agenti della scientifica per acquisire le immagini e cercare impronte e tracce utili per risalire agli autori del colpo.
A tutti è sembrata l’esplosione di una bomba. Il boato, intorno alle 2 della scorsa notte, ha svegliato i residenti di via Pergusa, ad Altarello, a Palermo, dove ignoti hanno cercato di far saltare in aria il bancomat delle Poste (il Postamat) per rubarne il contenuto. Secondo una prima ricostruzione, due persone sarebbero arrivate a bordo di uno scooter e avrebbero piazzato qualcosa, forse una bombola di gas, davanti allo sportello che si trova sotto i portici, all’altezza di via Gela.
I due si sarebbero poi messi a distanza di sicurezza attendendo l’esplosione dell’ordigno che, secondo i loro calcoli, avrebbe consentito di aprire il bancomat e portare via il denaro. Ma così non è stato. Lo sportello si è distrutto ma, blindato come era, non ha permesso di arrivare ai contanti.
I due allora sono fuggiti a mani vuote, facendo perdere le tracce prima dell’intervento delle forze dell’ordine, allertate da chi aveva sentito il forte boato. In pochi minuti sul posto sono arrivate diverse pattuglie di polizia, che hanno avviato le ricerche dei sospettati.
Sono stati effettuati, inoltre, i rilievi con il supporto del personale della Scientifica. Al vaglio adesso vi sono le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza della filiale postale e delle altre attività commerciali vicine per cercare di risalire all’identità dei due malviventi.
Una squadra di tecnici, incaricata da Poste Italiane, ha provveduto subito a saldare una grossa piastra in metallo per coprire il buco provocato dall’esplosione che ha distrutto lo sportello. Che ora è presidiato da una guardia giurata per sicurezza. Resta da chiarire se siano stati registrati danni all’interno della filiale postale. Il bancomat al momento ovviamente non è disponibile e lo sarà solo al termine dei lavori di riparazione dello sportello, sventrato dall’esplosione. Indagini ovviamente sono in corso per risalire all’identità dei malviventi.
“Non solo l’aumento delle rapine in Sicilia, sul quale purtroppo siamo costretti ad intervenire spesso, ma adesso registriamo anche una recrudescenza degli attacchi agli Atm, fenomeno che, finora, era più diffuso nelle aree del Nord del Paese che non in Sicilia e a Palermo”.
Lancia un grido d’allarme Gabriele Urzì Dirigente Nazionale del Sindacato Fabi e Responsabile Salute e Sicurezza Fabi Palermo, che cita anche i dati pubblicati qualche mese fa dall’Ossif (Centro di Ricerca dell’ABI sulla Sicurezza Anticrimine) sul Rapporto Intersettoriale sulla criminalità predatoria 2022, dopo il secondo attacco ad un Bancomat ai danni di Banca Sella in Via Castellana a Palermo. Solo tre giorni fa sempre di notte si era registrato un altro attacco all’ATM delle Poste in Via Pergusa.
“Studiando i dati pubblicati a inizio del 2023 la Sicilia figurava al diciannovesimo posto con zero colpi e un indice di rischio pari a 0 e nessuna provincia siciliana figurava fra le prime dieci più colpite. Ma come purtroppo si vede, questa tendenza sta peggiorando con ben due assalti in pochissimi giorni registrati nel Capoluogo Siciliano. Statisticamente, si evince dal rapporto, gli attacchi agli ATM si erano registrati per il 41% nelle giornate di sabato e 14,1% nella fascia oraria che va dalle due e le cinque del mattino (82%). Nel 58% dei casi sono stati usati gas e esplosivi, nel 26% si sono registrati attacchi con scasso e nel 16% attacchi con asportazione dell’intera apparecchiatura”.
“Di solito questi colpi sono più frequenti nel Nord Italia – continua Urzì – ma si assiste, oltre ad una recrudescenza delle rapine in banca in Sicilia, ad un aumento di questi assalti che sono veramente devastanti. A maggio di quest’anno a Francofonte (SR), incuranti dei rischi, i malviventi hanno utilizzato un escavatore e hanno sradicato le apparecchiature Bancomat di una Filiale di Unicredit scappando via indisturbati con scene da film. Grande merito alle Forze dell’Ordine – conclude Urzì – ma è ovvio che occorre potenziare con uomini e mezzi gli organici di Polizia e Carabinieri vista la recrudescenza di criminalità di ogni tipo a Palermo, e aumentare la sorveglianza soprattutto in alcune zone della Città. E sul versante della prevenzione di furti e attacchi agli ATM le banche devono investire maggiormente magari diminuendo le colossali retribuzioni del top management e destinando ai budget sulla sicurezza investimenti più importanti tenuto conto che di contro i bancari dagli anni ’90 in poi hanno rinunciato a quote significative di retribuzione e si sono pagati da soli gli ammortizzatori sociali e le tante uscite di dipendenti dalle banche per prepensionamento”.