Nuovo episodio di violenza al carcere Ucciardone di Palermo dove un detenuto straniero ha preso a pugni in faccia un giovane agente della polizia penitenziaria per futili motivi all’interno dell’ottava sezione. A denunciare l’aggressione è stato Maurizio Mezzatesta, vicesegretario regionale del Cnpp.
“Continuiamo a denunciare questi episodi preoccupati in continuo aumento e senza freno. Sperando in futuro di non dover raccontare qualcosa di più grave, massima solidarietà al collega che in questo momento si trova nel nosocomio cittadino per le cure del caso. Siamo stanchi di subire”.
Il mese scorso sit-in di protesta al carcere Ucciardone
Troppi gli episodi di aggressioni al carcere palermitano dell’Ucciardone, e così il mese scorso c’è stato un sit in degli agenti della polizia penitenziaria. A indire lo stato di agitazione sono stati i sindacati di categoria Sappe, Osapp, Uilpa, Uspp, Fns Cisl, Cnpp e Fp Cgil, che hanno protestato contro “l’inaccettabile inerzia della direzione della casa di reclusione Ucciardone rispetto alla gravissima carenza di personale e all’emergenza, soprattutto in relazione alle aggressioni subite dai poliziotti penitenziari e, in particolare, rispetto ai recenti eventi critici che si sono verificati”.
Pochi giorni fa ad Augusta un detenuto ha aggredito sei agenti
Gli episodi di violenza anche recenti non sono mancati. Un paio di settimane fa, un detenuto ha aggredito sei agenti della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Augusta. Tra le vittime il dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni, inoltre tre hanno avuto una prognosi di 3 giorni, uno di 6, un altro di 40 per la rottura dello scafoide, infine un agente è in ospedale.
“E’ una situazione oramai insostenibile, ci ha gratificato – dice Bongiovanni – la solidarietà del viceprovveditore di Palermo che ha chiamato tutti i colleghi per accertarsi in prima persona come stessimo fisicamente ed era molto dispiaciuto dell’accaduto. Viviamo un momento difficile quasi in tutti gli istituti ma a Augusta a nostro avviso non ci sono più le condizioni per poter lavorare. Il Sippe si augura e spera ancora in un intervento risolutivo”.
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