La coalizione progressista in Sicilia non esiste più e con l’implosione dell’alleanza finisce fra i rifiuti anche il voto espresso da circa 30 mila siciliani alle primarie, quello che ha incoronato Caterina Chinnici candidato presidente della regione.
Nuccio Di Paola candidato presidente pentastellato
“In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà con Nuccio Di Paola Presidente. Impegno, correttezza e schiena dritta, la nostra proposta per il Governatore che ogni siciliano merita!” dice, adesso, il leader del M5s Giuseppe Conte ufficializzando il candidato del Movimento alle regionali siciliane. Una scelta che era già stata presa, evidentemente. Ci saranno tre giorni per depositare la candidatura. Di Paola, dunque, già grande elettore e deputato uscente all’Ars, tenterà la carta della Presidenza che per due volte non è riuscita a Giancarlo Cancelleri.
Pd “arrogante”
“Abbiamo fatto il possibile e ce l’abbiamo messa veramente tutta per salvare l’alleanza, pur in un quadro nazionale mutato e quasi impossibile, ma il Pd, arrogante, è rimasto arroccato sulle sue posizioni. Il partito democratico siciliano si è mostrato tale e quale a quello nazionale, col quale era venuta completamente meno la fiducia. Con queste premesse continuare a portare avanti un’alleanza che giorno dopo giorno reggeva solo sulla carta era praticamente diventato impossibile. Se si creano tutte le condizioni per una rottura, poi si devono accettarne anche le inevitabili conseguenze. Giuseppe Conte ha solo tirato le somme” dice Nuccio Di Paola.
“Adesso, con forza – continua Di Paola – dobbiamo ripartire subito per dare una possibilità alla Sicilia. Correremo non da soli, ma con i siciliani, come abbiamo sempre fatto in passato con ottimi risultati, che arriveranno anche questa volta, consci come siamo che per l’ennesima volta saremo dalla parte giusta, quella del cittadino, che abbiamo messo sempre al centro della nostra azione politica. Ringrazio Conte per avermi scelto come candidato presidente. Darò il massimo per ripagarlo di questa fiducia”.
Falsa la rottura per vantaggio elettorale
“Voglio puntualizzare – aggiunge Di Paola – che Giuseppe Conte non ha mai chiesto, né ha mai avuto sondaggi sugli scenari elettorali siciliani tra le mani: la notizia per cui il M5S ha rotto in Sicilia per vantaggio elettorale è falsa, usata probabilmente per distogliere l’attenzione dal tema degli impresentabili del Pd”.
“Ci dispiace – conclude Di Paola – per Caterina Chinnici, persona corretta, ma probabilmente anche lei vittima del comportamento arrogante del Pd”.
Caterina Chinnici si ferma a riflettere
A prescindere dallo scambio di accuse fra Pd e 5 stelle e dalle parole di stima dei 5 stelle anche dopo lo stop all’alleanza il fatto oggettivo è che lo scenario è cambiato del tutto e adesso Caterina Chinnici, che già nelle scorse settimane aveva ventilato la possibilità di un suo ritiro se non si fosse concretizzato l’accordo di tutti, si ferma a riflettere “Attraverso le primarie mi era stata affidata la guida di una coalizione che non esiste più – dice mesta – tanta rispettosa e paziente attesa per ritrovarsi ora in uno scenario stravolto che di fatto azzera tutto e impone nuove riflessioni nel pochissimo tempo rimasto”.
Resa dei conti nel Pd
Ma non c’è solo la posizione della Chinnici in bilico. Nel Pd, adesso, è resa dei conti nei confronti del segretario Barbagallo “Adesso diventano chiare le ragioni della fuga alla Camera dei deputati. Barbagallo adesso si assuma la responsabilità di avere condotto una strategia deliberatamente fallimentare. È troppo tardi per gridare vergogna ai 5stelle e pensare di farla franca dopo avere praticato ritorsioni su chiunque abbia espresso dubbi su questa alleanza sgangherata e contraddittoria” dice Antonio Rubino coordinatore degli Orfiniani siciliani dopo la notizia della rottura dei 5stelle.
La direzione del partito
E la direzione del partito, già rinviata quattro volte, adesso dovrà affrontare anche il nodo della questione morale che lascia fuori i big ma che adesso, senza 5 stelle e forse senza neanche Caterina Chinnici, potrebbe essere ammorbidita
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