A cinque giorni dal violento alluvione che ha colpito la città di Palermo, con strade trasformatesi in fiumi di fango, si continua a lavorare in molti quartieri della città per tornare lentamente alla normalità.
Accade anche in via Falconara a Baida e a Borgo Nuovo, dove le case sono state invase da acqua e detriti.
Ingenti i danni provocati dal nubifragio alle abitazioni, alcune quasi distrutte, con notevoli disagi da parte dei residenti che il 15 luglio hanno vissuto un pomeriggio di panico e terrore che difficilmente potranno dimenticare.
In alcune case, soprattutto villette al pianterreno, l’acqua è arrivata ad un metro di altezza distruggendo tutto.
Finestre divelte, mobili rotti, sono immagini incredibili quelle che arrivano da Palermo.
Una residente spiega: “La Protezione Civile regionale ci è stata tantissimo di aiuto ma abbiamo ancora bisogno di aiuto. Abbiamo interamente perso la cucina e molti mobili. Ora bisognerà ristrutturare. Però noi abbiamo paura, il problema parte dalla valle, c’è un canale ostruito dalle pietre, deve essere sicuramente pulito perché è da anni che non si fa manutenzione. Questo canale a partire da qui e sino a giù, a Passo di Rigano, è tutto bloccato. Se dovesse verificarsi un’altra pioggia si allagherebbe tutto di nuovo con il rischio che anche la strada venga danneggiata. Tanta gente ci ha aiutato a liberare la casa dall’acqua e dal fango, amici soprattutto che voglio ringraziare perché ci sono stati vicini in tutti i sensi”.
“Dopo giorni di isolamento – spiega un altro residente – è intervenuta la Protezione Civile Regionale. Finalmente con i loro uomini ed i loro mezzi ci stanno aiutando, perché eravamo ancora sommersi di acqua, fanghiglia e tutto ciò che è uscito dalla rete fognaria. Per quattro giorni abbiamo lavorato da soli, cercando di liberare la casa dall’acqua e dal fango, a mano, con le scope. Stiamo cercando di salvare la nostra casa“.
Intanto, è stata attivata a partire da stamattina, la casella di posta elettronica alluvione15luglio@comune.palermo.it.
A questo indirizzo i cittadini potranno segnalare i danni subiti ad auto o beni immobili a seguito dell’alluvione del 15 luglio, al fine di fornire elementi utili per la predisposizione del dossier di richiesta dello stato di calamità naturale.
Il Comune ricorda inoltre che le richieste di rimozione delle automobili che ancora non sono state recuperate, dovranno essere inviate all’indirizzo crto@comune.palermo.it con oggetto “alluvione 15 luglio”.
In città non si placano le polemiche per quanto accaduto.
Nei sottopassi di via Belgio e di via Leonardo da Vinci, nei quartieri popolari di Ballaró e del Capo, nelle zone periferiche di via Imera, via Pitrè e del quartiere Passo di Rigano campeggiano da ieri sera decine di striscioni su cui è possibile leggere chiari messaggi legati all’alluvione, alle sue conseguenze e alle lecite istanze avanzate dalla cittadinanza “A difesa del territorio #palermosirialza”, “Messa in sicurezza dei territori #palermosirialza”, “Risarcire i danni dell’alluvione”.
Non è la prima volta nei giorni seguenti al nubifragio che Palermo si sveglia tappezzata di manifesti e striscioni di protesta.
Su tutti gli striscioni l’invito a partecipare ad una assemblea cittadina che si terrà mercoledì 22 luglio alle 17 in piazza Pretoria indetta dal Centro sociale Anomalia e da Potere al Popolo. Un momento aperto di discussione e confronto in cui riconoscersi come comunità e agire come tale per intervenire sulla propria città, per prevenire nuovi rischi e potenziali tragedie. Per richiedere la messa in sicurezza del territorio e il risarcimento dei danni. Proprio per questo, peraltro, si è costituito un team di tecnici professionisti preposto a valutare l’eventuale sussistenza di profili di responsabilità civile e penale, una sua rappresentanza sarà mercoledì in piazza con un banchetto atto ad una prima raccolta dei casi.
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