A quattordici anni dalla tragica scomparsa di Norman Zarcone, Palermo si prepara a ricordare il giovane filosofo e musicista che, con un atto estremo, ha denunciato il sistema di potere e clientelismo nel mondo accademico.
Un j’accuse contro le ingiustizie del sistema universitario
Era il 13 settembre 2010 quando Norman, due lauree con 110 e lode, dottorando e artista poliedrico, decise di togliersi la vita. Un gesto estremo, un grido di dolore e di denuncia contro un sistema universitario che percepiva come bloccato da logiche clientelari e di nepotismo. Un sistema che, a suo dire, soffocava il merito e il talento a favore di raccomandazioni e favoritismi.
Un’eredità scomoda: la lotta contro le “mafie silenziose”
Norman credeva fermamente nella meritocrazia. Per questo, oltre ai suoi studi, lavorava come bagnino presso il Circolo Nautico Trinacria, non per necessità economica, ma per “apprendere l’etica del lavoro”, come lui stesso affermava. La sua morte ha scosso le coscienze, mettendo in luce un problema scomodo e spesso ignorato: quello delle “mafie silenziose”, che operano non con la violenza, ma con la prevaricazione e la negazione dei diritti.
Palermo ricorda Norman con musica e impegno civile
Per ricordare Norman e il suo messaggio di Norman Zarcone l’Associazione Culturale Norman Zarcone Rock Orchestra organizza una serie di eventi. La mattina del 13 settembre, presso la Rotonda “Norman Zarcone” a Brancaccio, si terrà un’adunanza cittadina con la deposizione di una corona di fiori. La sera, in Piazza Castelnuovo, un concerto in suo onore vedrà esibirsi artisti come Enrico Scardina e la tribute band Zeta Live “Zucchero”, insieme alla Norman Zarcone Rock Orchestra. Un modo per ricordare Norman attraverso la musica, sua grande passione, e per rinnovare l’impegno nella lotta contro ogni forma di mafia e di ingiustizia.
Commenta con Facebook