Il figlio era incensurato, il padre condannato per mafia. Per questo motivo la pizzeria Salsiera di viale Campania 56 a Palermo, di proprietà di Pietro e Francesco Paolo Salsiera (il primo ritenuto all’inizio il vero proprietario) all’inizio del 2015 era stata sequestrata dalla sezione misure di prevenzione del tribunale, presieduta da Silvana Saguto, finita sotto inchiesta a Caltanissetta.
Adesso il bene è stato restituito dal nuovo collegio, diretto da Giacomo Montalbano e composto anche dai giudici Luigi Petrucci (relatore ed estensore) e Giovanni Francolini.
La notizia viene riportata da Il Giornale.
Secondo i giudici, non si può dichiarare la “pericolosità sociale” di Salsiera figlio e non c’è la prova che i beni del ragazzo, che ha 28 anni, siano stati acquistati con soldi provenienti dal malaffare.
Accolte così le tesi degli avvocati Carmelo Franco e Mario Milone e respinta la proposta di confisca avanzata dalla Procura.
Tornano dunque a Francesco Paolo Salsiera, la già citata pizzeria, intestata al giovane, così come una Smart Fortwo e un terzo di un terreno nei pressi di Monreale.
Il presupposto è quello della mancanza di “sproporzione fra l’attività imprenditoriale in ipotesi riconducibile al prevenuto e i suoi redditi leciti” e quindi la mancanza di elementi per affermare che l’attività fosse stata “avviata e mantenuta con capitali di provenienza illecita”.
Come sostenuto fermamente dagli avvocati della difesa, la pizzeria sequestrata non c’entrava nulla con la precedente attività commerciale di Pietro Salsiera, sita sempre in viale Campania e sequestrata precedentemente.
Salsiera figlio aveva comprato la pizzeria pian piano, attraverso pagamenti rateali, aiutato nel sostenere le spese dalla nonna con la quale viveva.
In pizzeria risultava, come dipendente, il padre del giovane: da qui il sospetto che il vero proprietario fosse il condannato per mafia, ma il tribunale osserva che “l’ assunzione potrebbe essere un espediente contabile per ridurre i costi, considerata la natura di impresa individuale o familiare”.
(nella prima versione di questo articolo era stata inserita erroneamente una fotografia della pizzeria Salsiera di viale Piemonte).
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