Non si farà il forno crematorio nel cimitero di Santa Cristina Gela, (Palermo) che tante polemiche ha sollevato con la popolazione che si è schierata contro la sua realizzazione. I giudici del Tar di Palermo presieduti da Salvatore Veneziano hanno respinto il ricorso presentato dalle società Civil Engineering Services srl, Urciuoli 3 Srl, Cooperative Engineering & Services Scarl e Genera Società̀ Cooperativa. Sono state accolte le tesi del Comune di Santa Cristina Gela, assistito dall’avvocato Giuseppe Ribaudo.

                                      avvocato Giuseppe Ribaudo 

In una prima fase il Comune, vista la mancanza del forno crematorio a Palermo, voleva realizzare l’impianto nel cimitero. Ma siccome il cimitero era a due passi dal Comune il progetto è stato osteggiato dai cittadini, che si sono organizzati in comitato perché non volevano quel forno in una zona ad altissima vocazione agricola.

Le società che avrebbero dovuto realizzare l’impianto hanno chiesto ai giudici di annullare le delibere comunali con quali il sindaco aveva revocato il progetto. Le società chiedevano anche un risarcimento di centinaia di migliaia di euro.

Per i giudici amministrativi, che hanno ripreso diverse sentenze del Consiglio di Stato, l’amministrazione ha la facoltà di revocare la procedura prima della conclusione della gara e dell’aggiudicazione della concessione senza che il promotore dell’iniziativa possa vantare alcuna posizione tutelabile e, quindi, ottenere il risarcimento dei danni.