Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, all’interrogatorio di garanzia davanti al gip, il sacerdote Salvatore Anello e il colonnello dell’esercito Salvatore Muratore, in carcere da venerdì per violenza sessuale.
Secondo la ricostruzione della Procura il religioso, frate del convento dei Cappuccini di Palermo, che teneva incontri di preghiera per ottenere la “guarigione e liberazione dai demoni”, avrebbe abusato di donne, alcune minorenni, in difficoltà e con problemi psicologici col pretesto di sottoporle ad esorcismi.
Il militare era uno degli animatori della comunità religiosa di cui il prete faceva parte e per i magistrati avrebbe approfittato di quattro donne e di una minorenne in stato di fragilità psicologica. A denunciare gli abusi è stata una vittima.
I legali dei due indagati, gli avvocati Paolo Libassi e Francesco Billetta, valuteranno se presentare istanza di scarcerazione.
Fiducia nell’azione della magistratura viene espressa dal ministro generale dell’ordine dei frati minori Cappuccini, Mauro Jôhri, dopo l’arresto di padre Salvatore Anello per violenza sessuale. Col suo Consiglio, fra Mauro attende che la verità venga accertata definitivamente ed esprime ”fraterna solidarietà francescana alle vittime”.
Fra Mauro ha dato mandato all’avvocato Michele Tedesco, del foro di Salerno, di patrocinare l’Ordine, nell’eventualità che vi sia un danno arrecato dall’azione del religioso e di esserne portavoce ufficiale, per fornire ai mezzi di comunicazione interessati notizie sul caso.
Il ministro generale ha attivato le istituzioni competenti dell’Ordine per valutare ”anche in foro canonico le responsabilità e procedere, secondo le leggi della Chiesa, in parallelo con l’ordinamento italiano, alle cui forze di Polizia e alla cui Magistratura va il merito di aver scoperto il caso”.
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