Non era un rubinetto quello lanciato dal tifoso del Modena, ma un contenitore di plastica di liquore, Caffè Borghetti contro gli ultras del Palermo. E così il gip Marina Minasola non convalida l’arresto e rimette in libertà il giovane di 26 anni che era stato arrestato dalla Digos dopo l’incontro di calcio e dopo avere visionato le immagini degli spalti.
Il giovane rispondendo alle domande del gip ha detto di avere raccolto per terra la bottiglietta di plastica e di averla lanciata in una zona dove non c’erano tifosi. Tanto che la bottiglietta è finita contro i sedili. E’ vero che in mano aveva un bastone ma serviva per suonare un tamburo. Dunque non è stato lui che avrebbe lanciato un rubinetto e ferito un tifoso rosanero. Nelle immagini non si vede. Il gip ha accolto la richiesta degli avvocati Giovanni Adami del foro di Udine e del palermitano Pasquale Contorno.
“Non sussistono i presupposti della flagranza o quasi flagranza – scrive il giudice nel provvedimento di scarcerazione – l’individuazione dell’arrestato è avvenuta soltanto a seguito della visione delle registrazioni di videosorveglianza ma l’indagato non è stato rinvenuto in possesso di alcuna cosa o traccia del reato immediatamente prima commesso, non essendo stato reperito alcun contenitore né il bastone ritratto dal video o altro oggetto contundente nella sua disponibilità”.
L’intervento della polizia e della Digos è stato sollecitato da altri tifosi durante la partita. Diversi tifosi, vedendo il supporter rosanero con la faccia insanguinata, hanno contattato le forze dell’ordine che hanno avviato immediatamente le indagini analizzando i video immortalati dall’impianto di sorveglianza interno al Barbera. Sulla scorta delle immagini acquisite gli agenti hanno organizzato un servizio all’esterno dello stadio e appena hanno visto il 26enne lo hanno bloccato e portato nelle camere di sicurezza della questura.
I tifosi del Modena dopo l’arresto sono rimasti all’interno del settore ospiti e non volevano lasciare lo stadio per protesta contro l’arresto del ragazzo. Poi sono stati convinti a lasciare l’impianto.