Arcigay Palermo ha stilato un documento composto da dodici questioni – o dodici punti – da sottoporre ai candidati a sindaco di Palermo perché venga aperto un confronto sui diritti dei cittadini LGBT e sulla laicità.
Si tratta di dodici questioni chiave sulla non discriminazione nell’attività della macchina comunale, su sensibilizzazione e formazione del personale e della pubblica opinione, su strutture di supporto al lavoro ed ai servizi delle associazioni e a necessità che non trovano risposte nelle strutture esistenti (come una comunità alloggio che accetti le persone trans maltrattate), la sensibilizzazione su Hiv e altre malattie a trasmissione sessuale, il Pride, sulla laicità, etc.
Oltre alla redazione dei dodici punti sottoposti ai candidati in collaborazione con l’UAAR (Unione Atei, Agnostici e Razionalisti) e al coordinamento del Palermo Pride, l’associazione intende raccogliere e monitorare le dichiarazioni e i programmi dei candidati sindaci, consiglieri comunali e di circoscrizione.
Alcuni di questi impegni erano già stati approvati ben 7 anni fa a larga maggioranza dal consiglio comunale, ma sono rimasti lettera morta: è proprio da questi impegni già assunti che vogliamo che la prossima amministrazione comunale riparta.
Per le elezioni amministrative del 2017 Arcigay Palermo, come di consueto, ha deciso di restare neutrale: nessuno dei membri del direttivo è candidat*, e l’associazione non darà indicazioni di voto. Ma l’associazione intende assumere un ruolo di informazione, sensibilizzazione, stimolo per i candidati e per gli elettori, in modo che questi ultimi possano decidere chi votare con consapevolezza e disponendo di tutte le informazioni necessarie.
Negli ultimi 5 anni si sono fatti diversi passi avanti (adesione a “Ready – Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere”, registro comunale delle unioni civili con equiparazione degli uniti civilmente alle coppie sposate, programmazione culturale, supporto al pride), ma è arrivato il momento, a nostro avviso.
Arcigay si rivolge non solo ai circa 50.000 lesbiche, gay, bisessuali e trans di Palermo, ma a tutte le persone che considerano la laicità, il rispetto e la promozione dei diritti umani e civili come la base dell’amministrazione della cosa pubblica, e che rivendicano l’eguaglianza come valore fondante della civiltà.
Arcigay Palermo è un’associazione di promozione sociale che opera per la difesa e la promozione dei diritti umani. È la principale associazione LGBTI della Sicilia occidentale e offre al territorio servizi gratuiti di consulenza legale, counseling psicologico, supporto ai migranti LGBTI, educazione alle differenze e prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse.
Le dodici questioni sono state inviate oggi ai candidati e le risposte verranno prontamente rese note e sono le seguenti:
1. Predisporre e organizzare campagne di sensibilizzazione e formazione rivolte al personale comunale ed all’opinione pubblica contro omofobia, transfobia e discriminazione (NB: impegno già contenuto nella mozione antiomofobia approvata nel 2010) .
2. Contribuire alla realizzazione di una sede polifunzionale per le associazioni LGBT.
3. Contribuire alla realizzazione ed al funzionamento di una casa-famiglia o di un’altra soluzione per minorenni LGBT maltrattati, abbandonati o cacciati da casa.
4. Sostenere e promuovere i servizi di ascolto e consulenza (counseling psicologico, medico, legale, per migranti LGBT, etc.) realizzati gratuitamente dalle associazioni.
5. Aumentare l’impegno rispetto l’informazione, la prevenzione e la cura dell’HIV e delle altre malattie a trasmissione sessuale, mediante campagne di comunicazione mirate ai diversi target, distribuzione di profilattici anche in ambito scolastico, interventi informativi a tutti i livelli contro il pregiudizio e la discriminazione delle persone affette da HIV.
6. Patrocinare e agevolare la realizzazione dei Pride cittadini e di tutte le manifestazioni a esso connesse.
7. In un’elezione caratterizzata dall’assenza o dalla diminuita presenza di partiti politici “tradizionali” o dalle alleanze larghe, comprendenti persino candidati o partiti dichiaratamente omofobi o con posizioni palesemente omofobe (contro le unioni civili, la stepchild adoption, i pride, le leggi antidiscriminazione, etc.), in che modo, se eletto, pensa di poter rappresentare anche i cittadini LGBT e difenderne i diritti?
8. Monitoraggio e recupero dei tributi locali, anche arretrati, evasi dalle scuole private paritarie e da altri enti religiosi.
9. Realizzazione in tempi certi e rapidi del secondo crematorio e di spazi e modi adeguati e decorosi per il commiato laico.
10. Osservatorio sul rispetto delle indicazioni ONU riguardo all’Insegnamento della Religione Cattolica e i diritti del fanciullo.
11. Fermezza nel far rispettare le regole senza “eccezioni religiose”: processioni non autorizzate con blocco abusivo del traffico veicolare, interruzione dei servizi di trasporto pubblico, manifesti anche di grandi dimensioni, lancio di “coriandoli” recanti invocazioni religiose a soffocare aiuole e intasare tombini. Non ci risulta (ma ameremmo essere smentiti) che tali violazioni siano state mai perseguite.
12. Potenziamento degli spazi comunali per cerimonie laiche: oltre alla già citata Sala del Commiato pubblica, la cui mancata realizzazione è un vulnus non più tollerabile, è doveroso che l’Amministrazione Comunale offra alle sue cittadine e ai suoi cittadini spazi non meramente decorosi ma belli e ben tenuti, a disposizione per cerimonie aconfessionali: non solo le unioni, che ci si augura la prossima amministrazioni valorizzi almeno quanto quella uscente, e non soltanto i funerali non religiosi, che sarebbe auspicabile potessero svolgersi anche in luoghi non necessariamente interni o adiacenti alle aree cimiteriali tra i tanti immobili, adatti e prestigiosi, nelle disponibilità del Comune, ma anche riti meno codificati ma non per questo meno importanti, come l’accoglienza dei nuovi nati da parte della comunità (cosiddetto “battesimo laico”) o la celebrazione dell’ingresso nell’età adulta.
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