“A distanza di anni ripristinata la verità sull’unità di costo Standard voluta da Centorrino e Albert, Assessore e Dirigente Generale della Formazione Professionale al tempo della presidenza di Raffaele Lombardo”.
E’ quanto sostengono in una la vedova Centorrino e l’ex dirigente generale della Formazione Ludovico Albert danno notizia della composizione di una controversia con Nelli Scilabra, primo assessore alla Formazione della giunta Crocetta.
In un articolo de “Il Sole 24 ore” del 20 febbraio 2014, intitolato “Sicilia: La finta formazione costa 3 miliardi”, l’allora neo-assessore Nella Scilabra, subentrata a Centorrino con la presidenza Crocetta, aveva dichiarato: “Abbiamo trovato rendiconti che non venivano chiusi dal ’98. Nel 2011 per legalizzare la truffa è stato inventato il costo standard. Da allora un ente riceve 129 euro per ogni ora di corso, indipendentemente dal costo reale sostenuto. Nel resto d’Italia il costo standard è di 80 euro. La novità che ho introdotto è l’obbligo di rendicontare comunque i 129 euro”.
Ludovico Albert e Mario Centorrino, assistiti dall’Avvocato Salvatore Ferrara, avevano citato in giudizio Nella Scilabra, ritenendo queste dichiarazioni lesive della loro reputazione personale e professionale. Al fine di chiudere il contenzioso, l’ex Assessore Scilabra ha rettificato con queste parole quanto pubblicato sul quotidiano:
“L’Unità di costo standard, infatti, non ha legalizzato alcuna truffa, ma si è rivelata utile per ridurre i costi e migliorare i risultati, tanto da essere stata in seguito suggerita dall’UE come una best practice e da essere nuovamente riproposta dalla Regione Siciliana. Inoltre, il dato di 80 euro/ora riportato nell’intervista era errato perché, per svolgere la stessa tipologia di corso nel resto d’Italia, l’Unità di Costo Standard era pari a 164 euro/ora e non ad 80 euro/ora, come può evincersi dai dati di Tecnostruttura. Quindi, con l’introduzione delle Unità di Costo Standard, proposta da Centorrino e Albert, è stato avviato un significativo risparmio per le casse regionali superiore alla media nazionale.”
Ed ancora: “Devo dare anche atto che i rendiconti allora in sospeso […] non erano imputabili a Centorrino ed Albert”.
Con la predetta rettifica, inoltre, Nella Scilabra ha riconosciuto il merito di aver avviato un’indagine sui fabbisogni formativi a Centorrino ed Albert: “anche l’elaborazione di un’offerta formativa per il mercato del lavoro è stata conseguenza del lavoro di Albert e Centorrino che hanno programmato ed avviato, già nel 2010, l’indagine sui fabbisogni formativi del sistema delle imprese siciliane in collaborazione con il Censis e le parti sociali”.
La signora Adele Fortino, moglie del compianto Mario Centorrino, e Ludovico Albert esprimono piena soddisfazione per il ripristino della verità che nell’articolo de “Il Sole 24 Ore” “era stata gravemente tradita e calpestata”.
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