La terza sezione penale del Tribunale di Palermo ha assolto Pietro Cannarozzo, operaio forestale di 63 anni che era stato arrestato con l’accusa di incendio boschivo, furto e peculato. Assieme al figlio, Angelo, 26 anni, l’uomo, secondo quanto avevano ricostruito gli investigatori, avrebbe dato alle fiamme nel 2017 un’area tra San Martino delle Scale e Piano Geli, nel Monrealese, al fine di raccogliere dal terreno metalli. Per il 67enne l’accusa relativa agli incendi boschivi è decaduta già prima del processo. Il giudice del Tribunale di Palermo ha assolto l’uomo, difeso dai legali Giuseppe Pipitone e Piero Capizzi, anche per ciò che riguarda le pene residue. Lo riporta il Giornale di Sicilia.
L’operaio della Forestale, quindi, non sarebbe nè piromane e nemmeno rubava ferro. Pietro Cannarozzo, di 63 anni, viene assolto, un anno e mezzo dopo l’arresto subito assieme al figlio Angelo, di 26 anni, rimasto unico imputato.
Il giovane è stato processato a parte, col rito abbreviato. Il giovane sarebbe stato intercettato in alcune conversazioni telefoniche e tuttora è detenuto. Tra gli incendi che gli erano stati addebitati anche una parte di quelli, devastanti, del tremendo 16 giugno 2017, in cui lo scirocco fece sfiorare una temperatura di 50 gradi e andarono a fuoco mezza Conca d’Oro e monte Pellegrino. Gli incendi misero a repentaglio anche la pubblica incolumità lambendo alcune villette.
Angelo Cannarozzo avrebbe ammesso di avere fatto partire i roghi, spiegando di non essere lucido, perché ubriaco o sotto l’effetto di droghe. Le fiamme sarebbero state appiccate per asportare materiale ferroso. Il giovane avrebbe anche rubato una delle telecamere che gli investigatori avevano piazzato per cercare di riprendere gli incendiari.”Non lo vuoi capire che si bruciano le persone? Non ti entra nel cervello?”, rimproverava Pietro a Angelo Cannarozzo, che replicava: “Ma che mi interessa che si bruciano le persone!”. Pietro: “Se dessero di nuovo fuoco alla tua casa ti piacerebbe? Quando dai fuoco vicino alla casa, non ti brucia pure la casa?”. Angelo: “Che m’interessa a me, che è la mia casa? Per questo quando brucia devo essere solo io, non voglio nessuno con me”.
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