Aggiornamento, decreti datati 1 gennaio, slitta ancora insediamento LEGGI QUI
Pronti i decreti, arrivano i nuovi assessori. Toni Scilla e Marco Zambuto in mattinata firmano davanti al presidente della Regione da nuovi assessori della giunta guidata da Nello Musumeci. Scilla, di Mazara del Vallo, prende il posto di Edy Bandiera all’assessorato agricoltura e pesca, mentre Zambuto, già sindaco di Agrigento, ex presidente del Pd siciliano e alle ultime amministrative candidato sindaco di Agrigento con le insegne di Forza Italia e appoggiato da Diventerà bellissima, subentra all’unica donna in giunta, Bernardette Grasso, alle Autonomie locali. Sulla definizione di queste scelte il rimpastino ieri era slittato di altre 24 ore e dunque a oggi
Dunque, il “rimpastino” di governo, è finalmente cosa fatta. Confermati anche i due. Uno scambio di poltrone fra esponenti di Forza Italia e nulla di più. Non un vero rimpasto, dunque, ma una semplice sostituzione. Stabile fin dall’inizio del percorso della trattativa un solo nome per il subentro, quello di Toni Scilla che alla fine va a sostituire Efdy Bandiera all’agricoltura. ieri sera era dato come subentrante a Bernadette Grasso alla Funzione Pubblica e alle Autonoma locali. Rappresenterà il territorio Trapanese, uno dei due rimasti fuori dalla prima giunta e che da tempo rivendicano spazio in casa azzurra.
L’altra sostituzione, a questo punto riguarda proprio l’assessorato alla Funbzione Pubblica e alle Autonomie Locali dunque Bernadette Grasso alla quale nel frattempo Miccichè ha già conferito l’incarico di coordinatore azzurro a Messina
Alla luce delle nuove alleanze e del risultato delle elezioni amministrative ad Agrigento per lquell’incarico in giunta Gianferanco Miccichè ha scelto di mettere in campo l’ex sindaco della città dei templi e candidato a tornare a sedere sulla poltrona di primo cittadino, ma sconfitto, Marco Zambuto. Passato dal centro destra al centro sinistra e poi in casa renziana, Zambuto è approdato in casa azzurra proprio in occasione delle amministrative ad Agrigento ed era dato come favorito nella corsa a sindaco. Una nomina, quella di Zambuto, gradita anche a Diventerà Bellissima.
Immediate quanto inevitabili le critiche “Dopo non avere fatto niente per promuovere l’occupazione femminile e per un welfare che rispondesse ai bisogni e garantisse i diritti di cittadinanza delle donne il governo Musumeci si
appresta ora a varare una Giunta regionale tutta al maschile. Un atto becero che segnerebbe la conferma di un esecutivo per il quale la parità di genere e i diritti delle donne vengono all’ultimo posto e sono perloppiù solo vuoti titoli”. Lo dice Mimma Argurio, segretaria regionale Cgil, in riferimento alla notizia di un rimpasto di governo
che escluderebbe dalla Giunta le donne. “Ci sono atti- aggiunge Argurio- che sono più che simboli: una Giunta regionale che già contava una sola donna, senza rappresentanza femminile potrà solo esacerbare il suo tratto maschilista, impedendo ancora una volta alle donne di dare il loro contributo alla ripresa della Sicilia e di potere dispiegare le loro potenzialità affermando i diritti di tutte le donne”.
“Che durante una pandemia, con la Sicilia che affonda, il Presidente Musumeci si occupi di rimpasti e poltrone è già un fatto grave, al quale si aggiunge la totale eliminazione della rappresentanza femminile all’interno del proprio governo. Non si tratta di mere quote rosa ma di totale mancanza di rispetto nei confronti delle competenze politiche e professionali delle donne, al di là di ogni ulteriore differenziazione. Proprio per questo mi aspetto una condanna unanime, anche da parte delle donne del centro destra” sostiene Aurora Ferreri, componente della Direzione regionale del Pd Sicilia, commenta la rimozione dell’unica donna presente nella giunta Musumeci per far posto a un uomo.
“Prendiamo atto dell’ennesimo gesto di ipocrisia del centro destra che insieme a noi ha approvato trionfalmente la legge regionale che vuole un terzo delle donne in giunta. La legge entrerà in vigore dalla prossima legislatura ma Musumeci e la sua maggioranza ci hanno già dato prova del fatto che non intendano rispettarla, motivo in più per mandare a casa queste destre inadeguate e maschiliste”.
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