La sezione di appello della Corte dei Conti, presieduta da Vincenzo Lo Presti, ha confermato l’assoluzione dell’ex assessore regionale Maurizio Croce per presunto danno erariale di 462 mila euro per la nomina del direttore generale dell’Arpa Sicilia, Francesco Vazzana. La procura contabile aveva contestato all’ex assessore Croce un danno erariale, pari ad euro 462 mila euro. Tanto erano state le retribuzioni corrisposte a Vazzana.
La procura contabile aveva citato a giudizio Croce
La procura contabile aveva citato in giudizio Croce dopo che la sezione lavoro, aveva dichiarato illegittima la nomina del Vazzana, accogliendo il ricorso proposto da un partecipante alla procedura di selezione. L’ex assessore assistito dagli avvocati Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Ester Daina, ha evidenziato come la nomina del Vazzana non fosse stata condizionata da presunti legami amicali, ma dall’esperienza maturata dal manager nel delicato settore delle verifiche di impatto ambientale che aveva condotto sulla base di una scelta altamente discrezionale e di carattere fiduciario.
La tesi della difesa
I difensori hanno prodotto anche la sentenza della corte d’appello di Palermo sezione lavoro, che riformato la decisione di primo grado ritenendo la nomina del Vazzana esente da qualsivoglia profilo di illegittimità, specie sotto l’aspetto motivazionale. La corte dei conti, condividendo le tesi difensive ha assolto Croce e condannato l’Arpa alla refusione delle spese legali. Lo stesso giudice contabile, inoltre, ha affermato il carattere fiduciario della nomina ed ha altresì ritenuto ampiamente e adeguatamente motivata la designazione di Vazzana.
L’assoluzione in primo grado
I giudici d’appello della Corte dei Conti, presieduti da Giuseppa Maneggio, assolsero ad inizio marzo del 2023 l’ex assessore regionale al Territorio Maurizio Croce per la nomina di Francesco Vazzana a direttore generale dell’Arpa Sicilia.
La procura contabile alla luce della sentenza del tribunale del lavoro che aveva dichiarato illegittima la nomina contestava all’ex assessore un danno erariale di 462 mila euro. Secondo la procura contabile sarebbe mancato il requisito per aver rivestito per almeno un quinquennio il ruolo di direttore tecnico o amministrativo di “enti o aziende pubbliche o private di dimensione economica e strutturale assimilabile a quella dell’ente interessato dello svolgimento dell’incarico”. Alla base della nomina ci sarebbe non una piena competenza ma un pregresso legame di amicizia tra Croce e Vazzana.
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