Un no deciso alla proposta di riforma del servizio idrico avanzata dal governo Musumeci. Un ddl approvato a maggioranza in Commissione Ambiente all’Ars, e che in questi giorni è all’esame della commissione Bilancio.
Un disegno di legge “iniquo e dannoso – dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo – volto a tutelare qualche gestore privato e che con un colpo di spugna pretende di cancellare la legge sull’acqua pubblica in Sicilia”.
Della norma e delle proposte di modifica si discuterà mercoledì 1 dicembre all’ARS nell’ambito dell’Assemblea dei sindaci del PD, convocata dal segretario regionale del PD siciliano. L’incontro si terrà alle ore 13:30 presso la la sala “Piersanti Mattarella” (sala Gialla) di Palazzo dei Normanni.
“Il governo Musumeci, ancora una volta – afferma Barbagallo – spaccia per riforma una norma che scontenta tutti, favorendo pochi. Inspiegabilmente poi, anziché nominare i commissari al fine di individuare il gestore unico negli ambiti territoriali che consentirebbe di accedere ai fondi del PNRR e della prossima Programmazione, il governo regionale – conclude -, interviene con un ddl per dare una mano a Siciliacque e a qualche altro gestore privato”.
Una legge che prende le mosse dall’esigenza di riordinare il settore dopo scandali e provvedimenti d’emergenza per evitare le interruzioni del servizio. La norma in questione è stata approvata dalla giunta a inizio settembre. Una riforma che prevede l’istituzione di un unico Ambito territoriale, “comprendente l’intero territorio regionale, per garantire criteri di efficienza, efficacia ed economicità, nell’interesse pubblico collettivo, e un razionale utilizzo della risorsa idrica”.
“Lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo: nessuna privatizzazione dell’acqua in Sicilia” con queste parole l’assessore all’Energia della Regione Siciliana, Daniela Baglieri, ha spiegato nei giorni scorsi la posizione del governo proprio sul disegno di legge già approvato dalla giunta in materia di risorse idriche nell’Isola.