Un centinaio di ucraini residente a Palermo hanno manifestato in piazza Verdi contro la minaccia di un possibile conflitto tra il loro Paese e la Russia. Uomini e donne con cartelli “Stop alla guerra” hanno chiesto che la comunità internazionale faccia di tutto per fare deporre le armi e allentare la tensione al confine ucraino.
“È fondamentale che la diplomazia mondiale – dicono gli organizzatori – prosegua nell’azione di dialogo per scongiurare un conflitto. La pace, dopo questi terribili anni di pandemia, è un bene prezioso per tutto il mondo. Un conflitto in Europa sarebbe davvero terribile”.
Russia espelle viceambasciatore Usa a Mosca
Intanto, la Russia ha espulso il viceambasciatore degli Stati Uniti d’America a Mosca. Bart Gorman, portavoce del Dipartimento di Stato americano, ha parlato di decisione “senza motivo” e di “escalation”.
”L’azione della Russia non è stata provocata”, ha aggiunto il funzionario. ”Chiediamo alla Russia di porre fine alle sue infondate espulsioni di diplomatici e personale statunitensi e di lavorare in modo produttivo per poter ricostruire le nostre missioni. Ora più che mai è fondamentale che i nostri paesi dispongano del personale diplomatico necessario per facilitare la comunicazione tra i nostri governi”, ha proseguito.
Antony Blinken, segretario di stato Usa, parlando al Consiglio di Sicurezza dell’Onu a New York, ha affermato: “La Russia intende inventare un pretesto per il suo attacco” dell’Ucraina, “non sappiamo esattamente che forma assumerà. Potrebbe essere un attacco terroristico inventato dentro la Russia, la scoperta inventata di una fossa comune, un finto attacco con droni contro civili o un attacco finto o addirittura uno reale usando armi chimiche“.
Blinken ha, infine, sfidato Mosca: “annunci oggi che non invaderà l’Ucraina” e “poi dimostrarlo, rimandando indietro le sue truppe, i carrarmati, i suoi aerei, e mandando i suoi diplomatici al tavolo dei negoziati”. Inoltre, ha proposto, per la prossima settimana, un incontro a Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo.
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