“La Valle del Mela non può ospitare ulteriori impianti industriali di forte impatto ambientale. L’ho scritto all’ex premier Paolo Gentiloni l’otto marzo 2018, quando ho formalizzato, nero su bianco, il parere contrario della Regione al progettato mega-inceneritore. Lo ripeterò nei prossimi giorni al ministro dell’Ambiente Sergio Costa, al quale ho chiesto un incontro a Roma per la prossima settimana”.
Il Presidente della Regione Nello Musumeci torna a schierarsi contro l’impianto richiesto dal Ministero dell’ambiente per risolvere l’eterna emergenza rifiuti in Sicilia.
“In quell’occasione ribadirò l’esigenza di definire per la Valle del Mela un Piano di bonifica e di risanamento ambientale, che il mio governo è disposto a cofinanziare. Su quel territorio, colpevolmente sfruttato da decenni, abbiamo le idee ben chiare. E non da ora”.
“Quanto al Piano Paesaggistico del Messinese, penso di completarne l’esame con i miei collaboratori entro due giorni. Lo avevo già detto, peraltro – aggiunge e non mi spiego, quindi, l’animosità di alcuni gruppi e associazioni locali. Mi rifiuto di pensare che sia solo speculazione politica orchestrata da chi cerca visibilità, non potendone avere in altro modo”.
“Voglio invece sperare che sia solo l’ansia di chi teme che la Regione possa, come nel lungo passato, continuare a restare inerte e inerme – se non complice – di fronte alla devastazione dei propri territori. Avrò il piacere di incontrare nelle prossime settimane- conclude – quei volontari ambientalisti per ascoltare le loro proposte e concordare assieme ai sindaci della zona concrete iniziative di risanamento”.
Sul piano Pesistico ariva immediata la replica di Gianfranco Zanna di Legambiente “Forse la preoccupazione degli ambientalisti nasce anche e soprattutto dagli ambigui messaggi che il Presidente della Regione lancia nei suoi messaggi su Fb, dove dice che difenderà l’ambiente dagli speculatori che si aggirano intorno alla nuova adozione del piano paesistico del messinese, per poi fare appello a tutti i sindaci della Sicilia a presentare e fare osservazioni a tutti i piani paesistici, perché alcuni di loro, a detta del Presidente/Assessore bloccano lo sviluppo, con “pianificazioni irragionevoli e tali da determinare la paralisi di ogni attività economica” scrive Zanna.
“A quali riferimenti normativi fa riferimenti il Presidente/Assessore? Come e quali osservazioni possono fare i sindaci su piani paesistici approvati? Questi sono solo messaggi – conclude – che creano confusione e sconcerto. Sulla pianificazione paesaggistica bisogna essere seri, rigorosi e responsabili”.
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