No alla stabilizzazone degli ex Pip attraverso l’assunzione nella Resais, la società partecipata regionale, che poi dovrebbe distribuirli nei comuni. Il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge finanziaria della Regione siciliana in diverse parti, prima fra tutte la norma che stabiliva la sdtabilizzazione degli ex Pip da gennaio 2019.

Nel provvedimento del CdM la norma viene considerata incostituzionale in base ai rilievi del Ministero dell’economia e del Ministero della Funzione Pubblica che rilevano come tali assunzioni nelle società partecipate siano bloccati.

Per lo stesso motivo il governo ha impugnato anche le piante organiche delle società partecipate regionali cposì come modificate dalla legge di stabilità regionale 2018. Ciò riguarda, dunque tantlo irfis Finsicilia quanto nella Sas, bloccaqndo di fatto anche le assuznioni dei catalogatori.

Numerose le richieste di chiarimento che erano arrviate nei giorni scorsi dal Ministero alla Regione siciliana (leggile tutte qui) mentre non sembra aver sortito l’effetto sperato la missione romana del governo regionale

Il Consiglio dei Ministri dice no anche alle norme che riguardano il personale regionale impugnando sia le progressioni dei dipendentic he i prepensionamenti. In questo caso lo fa ignorando la competenza esclusiva assegnata dallo Statuto alla regione in materia di personale. Se questo mette la regione in una poisizione di ‘vantaggio’ rispetto alle progressioni non è altrettanto vero in tema di prepensionamenti dove c’è un problema di bilancio e di equità fra cittadini.

Problemi di coperture finanziarie improprie, invece, vengono contestati sui contributi a pioggia; quella che è stata definita una novela tabella H. Secondo il CdM ci sarebbe un errore grossolanmo nelle copertura. I fondi verrebbero prelevati dal Piano di Azione e Coesione ma sarebbero già vincolati ad altre attività ed opere dunque non utilizzabili per questi contributi compresi i fondi di rotazione per la progettazione da parte degli enti Locali.

Blocciatura scontata, invece, pe rla norma che dava mandato al ragioniere generale della regione di iscrivere a bilancio quasi 600 milioni di euro di gettito proveniente dalle accise. Questa norma era stata inserita proprio per avviare il contenzioso su questo tema con lo Stato e dunque l’impugnativa da il via al ricorso anche della Regione davanti alla Corte Costituzionale.

ad essere impugnate, però, solo solo una decina di norme, molto meno di quelle per le quali erano stati richiesti chiarimenti. Anche per questo dalla Regione non mostrano alcuna preoccupazione. Per il governo la Finanziaria regge nel suo impianto e adesso bisognerà aprire ilc ontenzioso e valutare come farlo ovvero su quali norme resistere davanti alla Corte Costituzionale e su quali altre seguire processo diversi.

Il grande tema resta quello dei precari che vedono sfuggire via l’ipotesi di stabilizzazione: ancora una volta

Di tutt’altro tenore la reazione dei 5 stelle all’Ars che mostrano come non ci sia alcuna possibilità di avvicinamento con il governo, almeno non in questa composizione.