Il 17 novembre, Chadli Aloui, studente dell’Università degli studi di Palermo e attore teatrale, dovrà presentarsi in udienza al Tribunale di Palermo, a causa di una richiesta di applicazione di una misura preventiva nei suoi confronti: la sorveglianza speciale. Questa misura prevede il divieto di partecipare a qualsiasi riunione politica o manifestazione pubblica, l’obbligo di rientro alle 21 presso la propria abitazione, il ritiro della patente di guida, la necessità di richiesta di autorizzazione alla Questura per qualsiasi attività lavorativa che richieda lo spostamento dal Comune di Palermo. In base alle accuse Chadli Aloui avrebbe preso partealleguerriglie fra tifosi ed ad una serie di aggressioni partite sui social e poi terminate in strada durante alcune ronde. Accuse respinte dalla difesa.
Adesso il mondo delle associazioni protesta contro questa decisione che limita la sua libertà.
“Studente appassionato di Storia e Filosofia all’Università degli Studi di Palermo, Chadli ha scelto sin da giovanissimo di prendere posizione contro le ingiustizie e di battersi per una società più giusta – dicono glistudenti chelosostengono – e lo ha fatto in questi anni schierandosi a favore dei più deboli, degli ultimi, degli emarginati. Esternando sempre le sue idee senza paura e senza mai tirarsi indietro, senza mai nascondere il suo sincero antirazzismo e antifascismo. Lo ha fatto dedicandosi al volontariato, insegnando i valori dello sport con il suo lavoro di istruttore alla Palestra Popolare Palermo. Una realtà sportiva che opera all’interno dei quartieri del Capo, della Vucciria, dell’Olivella e che coinvolge decine di bambini, ragazzi e ragazze del centro storico, all’interno della quale ha messo a disposizione le sue conoscenze ed esperienze di atleta per portare avanti attività sportive accessibili a tutti”.
“Tutto questo – si legge in una nota di un gruppo che ha inviato un appello alla cittadinanza, ad associazioni, docenti, appartenenti al mondo dello spettacolo – perché, a causa della generosità e del coraggio con i quali Chadli si è impegnato in questi anni nelle mobilitazioni cittadine, adesso viene disegnato come “soggetto socialmente pericoloso”, e dunque un delinquente; un criminale da rinchiudere e isolare”.
All’appello hanno già aderito numerose personalità legate al mondo politico, delle associazioni e del mondo accademico. “Nel giorno in cui Chadli – continua la nota – dovrà presentarsi in aula intendiamo presentarci in presidio davanti al Tribunale. L’appuntamento è fissato per il 17 novembre alle 9:30 in piazza Vittorio Emanuele Orlando, di fronte il Tribunale. “Chiediamo con forza che il 17 novembre venga rigettata la richiesta di sorveglianza speciale nei confronti di Chadli Aloui. Un attacco del genere alla libertà di dissenso e di espressione non può lasciarci indifferenti”.