“Per la direzione dell’Ircac si dovrà scegliere sulla base dei principi della trasparenza, della competenza e della legalità. Diciamo no a opzioni che possano rispondere a criteri clientelari”: lo scrivono in una nota il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino ed Elvira Morana, Rsa Fisac, in relazione “all’ipotesi che circola del possibile affidamento dell’incarico di dirigente facente funzione di tutti i servizi e di direttore a un unico dipendente”.
“Di fronte alla “situazione sempre più precaria che vivee il personale- sostengono Mannino e Morana- in attesa della fusione tra Ircac e Crias, decisa con la legge 10 del 2018, su cui la Cgil ha manifestato tutte le sue perplessità, per il bene della cooperazione e degli artigiani occorre la gestione di un consiglio di amministrazione ordinario che abbia a cuore tutto il personale, al quale va riconosciuta l’applicazione certa del contratto e questo anche nell’ottica della previsione di future assunzioni”.
La Cgil rileva che “la situazione del personale in Ircac è andata sempre più a peggiorare: ridotto ai minimi
termini per pensionamento (quota cento), mancati rinnovi contrattuali a partire dal 2005 in attesa della definizione delle tabelle di equiparazione di cui alla L.R. 6/97 , deliberate dall’Ente ma mai approvate dal governo regionale, mancata progressione di carriera per la maggior parte del personale, doppio regolamento del personale”.
In questo contesto sono molti i ricorsi vinti da dipendenti che nel frattempo hanno svolto mansioni superiori. Tutto ciò è accaduto nell’ambito di una gestione commissariale decennale – sottolineano-, della gestione di un cda con presidente facenti funzioni. Nell’ultimo anno anche di un direttore facente funzione giunto ora a termine.
“Il nostro auspicio- conclude la nota della Cgil- è che sull’onda dell’emergenza non vengano adottate decisioni ancora più dannose per l’ente”.
L’appello della Cgil è rivolto a tutelare soprattutto i dipendenti per i quali gli anni recenti non sono stati certo tra i migliori.