Niente rinvio per le elezioni di secondo livello che servono per dare una amministrazone ai Liberi consorzi di comuni che hanno sostituito sei delle nove province siciliane. O almeno nessun rinvio sarà proposto dal governod ella regione che, questa volta, ha intenzione di ‘lavarsene le mani’.
Il presidente della Regione, con una nota, dice chiaramente che non sarà lui a proporre un rinvio ne il suo governo, pur lasciando spazio a proposte altrui. La questione relativa al rinvio delle elezioni dei liberi consorzi è, infatti, basata sul fatto che il metodo di calcolo per l’attribuzione dei voti ai consigli comunali prevista da legge Delirio, potrebbe creare una ponderazione diversa per i consigli comunali eletti dopo la riduzione decisa, con legge regionale, del numero dei consiglieri. Insomma ci sarebbero delle diverghenze dic alcolo che creerebbero confusione se non rischi di invalidità
“Credo che il dipartimento Enti locali – dice Crocetta – possa chiedere una direttiva al Ministero per allineare la ponderazione del voto, senza per questo rinviare. D’altra parte non può essere il governo a proporre la legge, quando
l’esigenza viene avvertita da alcuni gruppi parlamentari. Se si vuole modificare la legge e si deve pertanto procedere al rinvio, le proposte di modifica devono essere presentate dall’aula. In atto, – aggiunge il presidente – ci sembra di capire che non tutte le forze politiche siano concordi e l’esecutivo non vuole apparire come il governo che rinvia continuamente tali elezioni per gestire il tutto con strutture commissariali. Il governo, ovviamente, – conclude Crocetta – si rimetterà al volere dell’aula in caso di modifiche presentate dal Parlamento”.
Di fatto, dunque, Crocetta se ne lava le mani affidando la questione o ai tecnici o al Parlamento regionale ma non intende rischia l’ennesimo flop
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