La richiesta di proroga è arrivata troppo tardi. Per questo non sarà possibile disporre il rinvio dei termini per la presentazione dei bilanci dei Comuni siciliani in crisi economica finanziaria come è avvenuto nel 2015. Almeno non potrà farlo il Ministro con proprio decreto.
La notizia l’ha data lui stesso, il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, incontrando i rappresentati dei comuni siciliani ieri sera a Palermo.
Lo scorso anno la richiesta arrivò nei termini e Alfano decretò il rinvio dei termini per la presentazione dei bilanci salvando dal default moltissimi comuni anche se in tanti sono ancora in bilico. Quest’anno i Comuni pensavano di farcela. A far saltare tutte le previsioni è stata la circolare regionale che invita a non mettere in bilancio le somme previste dalla Legge di stabilità regionale per interno. Si tratta delle somme che erano state inserite in Finanziaria sottraendole, non senza polemiche, al fondo Pensioni dei regionali.
Ma la scorsa settimana la Regione ha scritto ai Comuni invitandoli a mettere in bilancio solo il 30% di quelle di risorse così è scattato l’allarme default di massa e la richiesta di incontro al Ministro per tentare di prendere almeno tempo.
“Non posso firmare una proroga per i bilanci come fatto nel 2015 perché stavolta la richiesta è fuori tempo” ha detto ieri sera Alfano ai rappresentanti dell’Anci.
All’incontro c’erano ben 200 dei 390 sindaci siciliani. Il Ministro non ha, però, chiuso del tutto la porta: “Ci vuole un decreto legge” ha aggiunto lasciando qualche speranza anche se con tempi e modi certamente diversi e più lunghi.
Alfano ha assicurato ai primi cittadini dell”isola che rappresenterà “la condizione politica e istituzionale che ho trovato in questa assemblea. Farò valere – ha aggiunto – con il presidente del Consiglio la mia voce da ministro, e anche da partner istituzionale del governo – ha aggiunto – per fare presente che non avete presentato un bilancio
preventivo perché siete inefficienti ma perché non c’erano le condizioni per farlo”.
“Mi farò carico di fare un lavoro permanente presso la Prefettura di Palermo – ha aggiunto – un lavoro politico istituzionale per quanto riguarda l’ipotesi di un decreto legge e una verifica immediata con il governo”.
Ma da Alfano non poteva mancare la stoccata politica al governo Crocetta ritenuto responsabile della situazione venutasi a creare “Capirete – ha concluso il Ministro – che accollarmi il peso di tutto il governo Crocetta è una fatica leggermente inumana”.
Per parte sua già ieri prima dell’incontro fra i sindaci e Alfano Crocetta aveva annunciato la convocazione di una conferenza Regione-Autonomie Locali per martedì 31 maggio con all’ordine del giorno proprio la situazione finanziaria dei Comuni e aveva assicurato che quanto previsto in legge di stabilità regionale sarà erogato per intero anche se sui 340 milioni in questione la Sicilia non può fare affidamento se non in piccola parte: circa un centinaio. gli altri dovranno arrivare da Roma e sono circa la metà dei 500 milioni complessivi che la Regione attende