Niente compenso per i servizi aggiuntivi durante l’emergenza Covid, ricorso degli infermieri di Villa Sofia

Per avere riconosciuto il compenso per i servizi aggiuntivi prestati durante l’emergenza Covid un gruppo di infermieri dell’azienda Villa Sofia Cervello si sono dovuti rivolgere al giudice del lavoro del tribunale di Palermo.

Il ricorso

I ricorrenti, durante l’emergenza Covid-19, hanno svolto all’Hub Vaccinale della Fiera del Mediterraneo dall’aprile all’agosto del 2021 delle prestazioni aggiuntive come risulta dalle “note riepilogative riportanti le ore di lavoro svolte” a firma sia del direttore dell’unità operativa complessa coordinamento amministrativo Area 1 dell’Asp di Palermo e dal commissario straordinario all’emergenza Covid-19 area metropolitana di Palermo. Ma non avevano ricevuto il compenso. Così assistiti dagli avvocati Domenico Pitruzzella e Laura Cuti hanno presentato ricorso. Il giudice del lavoro Santina Bruno lo ha accolto e imposto all’azienda sanitaria di pagare quanto dovuto agli infermieri in base alle ore di lavoro trascorso nel centro vaccinale. L’azienda è stata condannata a pagare le spese legali.

Falsi vaccini Covid

Il giudice Paolo Magro ha condannato i quattro imputati per le false vaccinazioni avvenute all’hub della Fiera del Mediterraneo, dove due infermiere in cambio di denaro, 400 euro circa, anziché iniettare il farmaco contro il Covid lo avrebbero buttato in una garza, come era emerso da un’inchiesta della digos, tra dicembre del 2021 e gennaio del 2022 in piena pandemia.

Leggi anche

Covid-19, fornitura di mascherine non conformi, maxi sequestro

Il pagamento dei no vax

Qualcuno, soprattutto tra i no vax, avrebbe pagato pure di non entrare in contatto con il “siero” e avere però lo stesso il green pass necessario in quel momento per svolgere quasi ogni attività, altri invece sarebbero stati non vaccinati a loro insaputa, per una scelta di una delle infermiere. le due infermiere dell’ospedale Civico, estraneo ai fatti, Giorgia Camarda e Anna Maria Lo Brano sono state condannate a sei anni di carcere.

Le condanne

Per l’attivista no vax Filippo Accetta 4 anni e 6 mesi di reclusione e per Giuseppe Tomasino 4 anni e 4 mesi. I due avrebbero pagato pur di sottrarsi alla vaccinazione. I quattro erano andati a giudizio con l’immediato, visto che le prove contro di loro, soprattutto video – sono state ritenute lampanti. Si sono costituiti parte civile l’Ordine degli infermieri, rappresentato dall’avvocato Gaetano Priola, l’ospedale Civico e anche alcune persone che, convinte di essersi vaccinate, avevano poi scoperto che la loro dose era stata buttata in una garza.

Leggi anche

“Era stressato dal Covid”, annullato l’ergastolo per il femminicidio di Lorena Quaranta

Leggi l'articolo completo