Un nuovo accordo-quadro sugli ammortizzatori sociali, da stipulare a un tavolo tra assessorato al Lavoro, Inps e sindacati, per superare l’esistente fermo al 2013 e aggiornare la quantità di risorse. E’ questo l’impegno preso in Prefettura a conclusione del sit-in. Oggi i lavoratori in attesa del pagamento degli ammortizzatori in deroga per il 2015 e 2016 sono tornati per strada, con un presidio in via Cavour, per reclamare lo strumento di sostegno al reddito.
La seconda iniziativa di protesta di Cgil Cisl e Uil Palermo nel giro di una settimana, organizzato davanti alla Prefettura per chiedere al prefetto un intervento, dopo il mancato confronto con l’assessorato regionale al Lavoro e alle Politiche sociali, ripetutamente sollecitato dai sindacati. “La scorsa settimana abbiamo manifestato sotto la sede dell’assessorato e c’è stato assicurato che in giornata ci avrebbero comunicato la data dell’incontro con l’assessore. Abbiamo atteso ancora un’altra settimana. E oggi siamo tornati a protestare”, dichiarano i responsabili del Mercato del Lavoro per Cgil, Cisl e Uil Palermo Alessia Gatto, Daniela Di Girolamo e Gianni Borrelli.
Al capo di gabinetto del Prefetto, che ha ricevuto una delegazione di rappresentanti delle categorie, è stato chiesto un intervento per trovare soluzioni rapide per dare risposte ai lavoratori e dalle loro famiglie, che si trovano in forte condizione di disagio economico e sociale.
“Il dottore Massocco ha compreso l’urgenza del nostro appello, i lavoratori sono al limite della sopportazione. Le difficoltà sociali le stanno vivendo circa 3 lavoratori di Palermo e della provincia ma anche quelli di tutte le province siciliane. Ogni giorno che passa il numero si ingrossa. Analoghi sit-in sono stati organizzati la settimana scorsa anche a Trapani e a Catania – aggiungono Alessia Gatto, Daniela Di Girolamo e Gianni Borrelli – Adesso è importante che tutti gli attori si mettano assieme per stipulare un nuovo accordo quadro sulla materia. La Prefettura si è presa carico della situazione e farà quanto in suo potere per rimuovere ostacoli e ritardi. Avremo notizie la prossima settimana”.
Sono circa 3 mila i lavoratori tra Palermo e provincia che attendono lo sblocco dei decreti, principalmente del settore del commercio, dell’edilizia, del settore metalmeccanico e di quello agricolo. Tra gli altri, al sit-in erano presenti i lavoratori licenziati, di attività fallite o poste in liquidazione come Salamone e Pullara, il Bar Mazzara, la Federico Musei, Max Living, Migliore, Li Vorsi, Fiorentino, President Hotel, Effedì, che ha licenziato 140 lavoratori, Palitalia a Carini, che ha licenziato 90 lavoratori ai quali è scaduta la mobilità, Keller, Oro e Argento, Stancampiano, Telecom srl, la ditta Demainox di Alcamo, Indotto Fincantieri, con 600 lavoratori senza più ammortizzatori sociali.
I sindacati oltre al reperimento delle risorse per pagare gli ammortizzatori sociali del 2015 e del 2016 chiedono l’attivazione delle politiche attive per il lavoro.
“Rispetto a una disponibilità di 200 milioni di euro per il 2014 oggi il fabbisogno degli ammortizzatori è aumentato e a disposizione ci sarebbero solo 20 milioni, insufficienti a dare risposte a migliaia di disoccupati. Oltre agli ammortizzatori sociali – continuano Gatto, Di Girolamo e Borrelli – chiediamo anche le politiche attive per il lavoro che consentono alle persone rimaste fuori dal mercato del lavoro di fare corsi di formazione per riqualificarsi”.
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